Interventi ammissibili
Oggetto degli interventi da finanziare è il contrasto alla povertà educativa nelle Regioni del Mezzogiorno attraverso il potenziamento dei servizi socio-educativi a favore dei minori, con specifico riferimento ai servizi assistenziali nella fascia 0-6 anni, a quelli di contrasto alla dispersione scolastica e di miglioramento dell'offerta educativa nella fascia 5-10 e 11-17 anni. L'erogazione dei servizi socioeducativi e assistenziali proposti deve essere a titolo gratuito.
Ciascuna proposta progettuale deve riguardare esclusivamente uno solo dei 3 ambiti di seguito indicati:
- Interventi rivolti a minori appartenenti alla fascia d'età 0-6 anni, e alle relative famiglie, con l'obiettivo di ampliare e potenziare i servizi educativi e di cura, migliorare la qualità, l'accesso, la fruibilità, l'integrazione e l'innovazione dei servizi esistenti e rafforzare l'acquisizione di competenze fondamentali per il benessere dei bambini e delle loro famiglie. In particolare, le iniziative inserite in questo ambito di intervento devono riguardare, in modo efficace e funzionale, elementi chiave quali:
- il potenziamento delle condizioni di accesso ai servizi di asili nido (0-3) e scuola d'infanzia (3-6), adattando l'accesso ai bisogni e alle capacità delle famiglie fragili e vulnerabili (anche con riferimento alle comunità a rischio di emarginazione sociale) al cui interno siano stati individuati minori in situazione di disagio;
- l'integrazione di tutti i servizi per la prima infanzia. adottando un approccio multi-servizio capace di ampliare l'offerta e superare la frammentazione (servizi educativi, sanitari, sociali, culturali, consultori, ccc.) e/o attivando offerte complementari/integrative al servizio nido/scuole d'infanzia (spazi genitori/bambini, spazi multiservizi, nidi e scuole d'infanzia aperti, ecc.);
- azioni a sostegno della genitorialità, della maternità e della conciliazione famiglia/lavoro partecipazione sociale, oltre che meccanismi di potenziamento/protagonismo/coinvolgimento attivo dei genitori e delle famiglie nelle offerte di cura ed educazione per la prima infanzia e l'attivazione di reti, anche informali, di genitori;
- azioni di rafforzamento del ruolo degli attori del processo educativo (genitori, insegnanti, educatori e operatori sociali) che, ad integrazione di una o più azioni sopra riportate, consentano sia lo sviluppo di una migliore interazione con i bambini sia la diffusione di metodologie di apprendimento e strumenti didattici innovativi.
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- Interventi rivolti a minori appartenenti alla fascia di età 5-10 anni, con l'obiettivo di promuovere il benessere e la crescita armonica dei minori stessi, garantendo efficaci opportunità educative e prevenendo precocemente varie forme di disagio sociale e di povertà educativa, dalla dispersione e abbandono scolastico, al bullismo e altri fenomeni di disagio psicologico legati anche all'appartenenza del minore a comunità a rischio di emarginazione sociale. In particolare, le iniziative inserite in questo ambito di intervento devono riguardare, in modo efficace e funzionale, elementi chiave quali:
- lo sviluppo di percorsi formativi individualizzati, complementari a quelli tradizionali, con il coinvolgimento anche dei gruppi classe di riferimento e prevedendo azioni congiunte "dentro e fuori la scuola" che favoriscano il riavvicinamento ai percorsi educativi dei giovanissimi che hanno abbandonato gli studi o che presentano forti rischi di dispersione, nonché lo sviluppo e/o il rafforzamento di competenze sociali, relazionali, sportive, artistico-ricreative, scientifico-tecnologiche e di cittadinanza attiva e la prevenzione e il contrasto di dipendenze e del fenomeno del bullismo;
- la promozione della scuola come spazio fisico accogliente, sicuro, aperto alla comunità e luogo di apprendimento, confronto, socializzazione e crescita, in cui sostenere la cura degli spazi comuni, sperimentare modelli positivi di utilizzo del tempo libero, di cittadinanza attiva e di legalità, anche attraverso forme di auto-organizzazione di cittadini e genitori;
- l'attivazione di processi di sviluppo finalizzati a incentivare una maggiore responsabilizzazione delle famiglie, favorendo il coinvolgimento dell'intero nucleo familiare nei servizi presenti sul territorio;
- azioni di rafforzamento del ruolo degli attori del processo educativo (genitori, insegnanti, educatori e operatori sociali) che, ad integrazione di una o più azioni sopra riportate, consentano sia lo sviluppo di una migliore interazione con i destinatari, sia la diffusione di metodologie di apprendimento e strumenti didattici innovativi.
- Interventi rivolti a minori appartenenti alla fascia di età 11-17 anni, con l'obiettivo di promuovere il miglioramento dell'offerta formativa attraverso l'attivazione di percorsi formativi individualizzati, complementari a quelli tradizionali, contrastare l'abbandono scolastico ed il fenomeno dei NEET, in particolare per la fascia di età 16-17 anni, nonché realizzare azioni congiunte "dentro e fuori la scuola" che favoriscano il riavvicinamento dei ragazzi che abbiano abbandonato gli studi o che presentino rischi di dispersione scolastica e formativa. In particolare, le iniziative inserite in questo ambito di intervento devono riguardare, in modo efficace e funzionale, elementi chiave quali:
- attività facilitanti l'accesso, la fruibilità di opportunità educative in orario extrascolastico e/o nei periodi estivi, volte a integrare percorsi di apprendimento curriculare per favorire lo sviluppo di conoscenze, competenze sociali/relazionali e digitali, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media;
- interventi di riconoscimento precoce di difficoltà di apprendimento e di bisogni educativi speciali, anche al fine di evitare e/o ridurre fenomeni di medicalizzazione e assicurare offerte educative personalizzate;
- azioni di orientamento congiunte "dentro e fuori la scuola" volte a indirizzare la formazione dei ragazzi negli ambiti di riferimento dei sistemi produttivi territoriali e delle imprese locali, nonché ad accompagnare lo sviluppo di capacità e conoscenza inerenti il lavoro autonomo e l'auto impiego;
- azioni di rafforzamento delle competenze scientifiche e tecnologiche (STEM), con particolare attenzione alla partecipazione delle ragazze, per il superamento degli stereotipi di genere e una maggiore occupabilità femminile;
- l'attivazione di processi di integrazione e sviluppo sociale per una maggiore responsabilizzazione delle famiglie, favorendo il coinvolgimento dell'intero nucleo familiare nei servizi presenti sul territorio, attraverso la promozione di patti educativi territoriali:
- azioni di rafforzamento del ruolo di tutti gli attori del processo educativo (genitori, insegnanti, operatori sociali) che, ad integrazione di una o più azioni sopra riportate, consentano sia lo sviluppo di una migliore interazione con i destinatari, sia la diffusione di metodologie di apprendimento e strumenti didattici innovativi.
Sono destinatari diretti e indiretti i minori che ricadono localizzati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
I progetti devono avere una durata minima di 12 mesi e massima di 24.
Chi può partecipare
Sono ammessi a presentare proposte progettuali, in qualità di Soggetto proponente, esclusivamente Enti del Terzo Settore (ETS), ex D.Lgs. 117/2017, iscritti al Registro unico nazionale terzo settore (RUNTS) operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell'avviso e costituiti da almeno due anni in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata o registrata alla data di pubblicazione dell'Avviso.
Oltre agli Enti appartenenti al Terzo Settore, il partenariato, composto da almeno tre soggetti, può comprendere anche Istituzioni, soggetti pubblici e privati appartenenti al mondo della scuola, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale.
Nel partenariato, oltre al Soggetto proponente, deve essere obbligatoriamente presente in qualità di partner almeno un altro Ente del Terzo Settore, ex D.Lgs. 117/2017, iscritto al Registro unico nazionale terzo settore (RUNTS).
Consigli degli esperti
Prestare massima attenzione ai criteri di valutazione adottati dall’Ente per valutare le proposte progettuali (Cfr. art. 13 pagg. 13-14 del bando). La lettura preliminare dei criteri ti aiuterà a capire se il tuo progetto possiede le caratteristiche per aggiudicarsi il contributo. Nella fase di scrittura i criteri di valutazione vi guideranno per capire l’importanza che sarà necessario dare ai singoli aspetti della proposta progettuale. Dovrò dare maggiore rilevanza a quegli aspetti che si riferiscono ai criteri di valutazione che hanno maggior punteggio perché sono quelli su cui si baserà la valutazione del progetto.
Attenzione a questo particolare: per il computo della soglia minima di ammissibilità sarà valutata la presenza degli Enti responsabili dei servizi connessi alle attività progettuali che individuano i minori destinatari (quali servizi comunali, istituzioni scolastiche e universitarie) e/o gli anni di esperienza del Soggetto proponente (Capofila) e/o degli altri ETS partner del progetto.
Hai bisogno di maggiori informazioni? Contatta il seguente indirizzo PEC: povertaeducativa4.pnrr@governo.it. .
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