8 febbraio 2017 (prima fase)
PROGRAMMA DI RIFERIMENTOFondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile
OBIETTIVONella consapevolezza che la crescita formativa e culturale degli adolescenti rappresenta una condizione per favorire, nel lungo periodo, percorsi di sviluppo, il Bando si propone di promuovere e stimolare la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di dispersione e abbandono scolastici di adolescenti nella fascia di età compresa tra 11 e 17 anni, con interventi integrati che, attraverso azioni sistemiche volte alla creazione di presidi ad alta densità educativa, affianchino, all’attività ordinaria delle istituzioni scolastiche, l’azione dell’insieme di soggetti (“comunità educante”) che, a vario titolo, si occupano dei minori, a partire dalle famiglie. Si ritiene importante sollecitare l’adozione di approcci di “Welfare Comunitario”, che possano avere effetti significativi sia sui percorsi educativi e scolastici tout court, sia sull’acquisizione di quelle “soft skills” e capacità che contribuiscono, a lungo termine, al benessere complessivo delle persone. Infatti, servizi di qualità e individualizzati a favore di minori in specifica situazione di vulnerabilità sono più sostenibili se, nel contempo, tutte le realtà sociali e le agenzie educative, che gravitano sullo stesso territorio con responsabilità su quegli stessi minori, vengono consolidate nelle loro competenze educative e si appropriano delle stesse pratiche e modelli.
Il presente Bando sollecita la presentazione di proposte mirate a contrastare l’abbandono e prevenire il fenomeno della dispersione scolastica nella fascia di età compresa tra 11 e 17 anni, che continua ad essere un fenomeno preoccupante nel nostro paese.
DESCRIZIONENella consapevolezza che la crescita formativa e culturale degli adolescenti rappresenta una condizione per favorire, nel lungo periodo, percorsi di sviluppo, il Bando si propone di promuovere e stimolare la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di dispersione e abbandono scolastici di adolescenti nella fascia di età compresa tra 11 e 17 anni, con interventi integrati che, attraverso azioni sistemiche volte alla creazione di presidi ad alta densità educativa, affianchino, all’attività ordinaria delle istituzioni scolastiche, l’azione dell’insieme di soggetti (“comunità educante”) che, a vario titolo, si occupano dei minori, a partire dalle famiglie. Si ritiene importante sollecitare l’adozione di approcci di “Welfare Comunitario”, che possano avere effetti significativi sia sui percorsi educativi e scolastici tout court, sia sull’acquisizione di quelle “soft skills” e capacità che contribuiscono, a lungo termine, al benessere complessivo delle persone. Infatti, servizi di qualità e individualizzati a favore di minori in specifica situazione di vulnerabilità sono più sostenibili se, nel contempo, tutte le realtà sociali e le agenzie educative, che gravitano sullo stesso territorio con responsabilità su quegli stessi minori, vengono consolidate nelle loro competenze educative e si appropriano delle stesse pratiche e modelli.
Il presente Bando sollecita la presentazione di proposte mirate a contrastare l’abbandono e prevenire il fenomeno della dispersione scolastica nella fascia di età compresa tra 11 e 17 anni, che continua ad essere un fenomeno preoccupante nel nostro paese.
AZIONI FINANZIATELe proposte progettuali dovranno, da un lato, promuovere percorsi formativi individualizzati, complementari a quelli tradizionali, dall’altro coinvolgere anche i gruppi classe di riferimento e prevedere azioni congiunte “dentro e fuori la scuola” che favoriscano il riavvicinamento dei giovani che hanno abbandonato gli studi o che presentano forti rischi di dispersione.
Attraverso la combinazione di attività scolastiche, attività extra-scolastiche e tempo libero dovranno essere sperimentate soluzioni innovative e integrate, volte a prevenire e a contrastare la dispersione e l’abbandono scolastici, nonché ad arricchire di contenuti e di esperienze i processi di apprendimento, a sviluppare e rafforzare competenze sociali, relazionali, sportive, artistico-ricreative, scientifico-tecnologiche, economiche e di cittadinanza attiva, e a contrastare lo sviluppo di dipendenze e del fenomeno del bullismo.
Particolare attenzione dovrà essere posta anche al potenziamento delle occasioni di integrazione degli adolescenti in particolari condizioni di svantaggio: adolescenti che vivono in contesti familiari in condizione di povertà assoluta (in particolare ragazzi appartenenti a famiglie beneficiarie di contributo SIA), minori che vivono in contesti ad alta densità criminale, giovani inseriti nei circuiti giudiziari minorili e minori stranieri non accompagnati. Gli interventi potranno prevedere sia azioni di presa in carico di minori identificati in maniera specifica, secondo modalità oggettive e trasparenti (es.: minori segnalati dagli Istituti Scolastici o dai Servizi Sociali, minori individuati in funzione dell’ISEE della famiglia, minori stranieri non accompagnati), sia interventi più ampi di presa di contatto, coinvolgimento e di prevenzione (es.: gestione di centri di aggregazione aperti ai soggetti che intendano frequentarli).
Sarà necessario affiancare, all’attività ordinaria delle istituzioni scolastiche, l’azione di organizzazioni del Terzo Settore e di altri enti interessati, per favorire l’educazione dei giovani anche mediante il contrasto a percorsi di devianza.
Importante sarà porre, negli interventi previsti, l’accento sulle fasi di passaggio dalla scuola secondaria di primo a quella di secondo grado. Si potrà intervenire con azioni di accompagnamento e di orientamento psicoattitudinale finalizzate a sostenere i ragazzi e a far acquisire loro maggiore consapevolezza delle proprie attitudini, come peer education, incontro e confronto intergenerazionale e/o ricorso a testimonial.
Le iniziative dovranno prevedere e integrare in maniera efficace e funzionale elementi chiave quali:
? la promozione della scuola, come attore centrale nel sostenere la crescita dei minori e delle loro famiglie, in forte integrazione con il Terzo Settore e le forme di auto-organizzazione di cittadini e genitori, e come “scuola aperta”, ovvero spazio fisico accogliente e sicuro, aperto alla comunità come luogo di apprendimento, confronto, socializzazione e crescita;
? la cura degli spazi comuni, in cui sperimentare modelli positivi di utilizzo del tempo libero e di promozione della cittadinanza e della legalità, prevenendo l’affermarsi di atteggiamenti devianti e sviluppando il senso di riappropriazione degli spazi, valorizzando l’impegno e l’effettivo protagonismo dei ragazzi coinvolti nel progetto;
? azioni di rafforzamento del ruolo di tutti gli attori del processo educativo (genitori, insegnanti, operatori sociali), che consentano sia lo sviluppo di una migliore interazione con i destinatari, sia la diffusione di metodologie di apprendimento e strumenti didattici innovativi;
In considerazione della tipologia di problematica affrontata dal Bando, è auspicabile la partecipazione fattiva e il pieno coinvolgimento, fin dalla fase di progettazione, degli Istituti Scolastici in grado di documentare la presenza di forti criticità educative e scolastiche al proprio interno, quali, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, un’elevata percentuale di dispersione scolastica, uno scarso rendimento scolastico degli alunni, la presenza di un numero elevato di casi segnalati dai Servizi Sociali, un’elevata percentuale di abbandoni scolastici.
Il progetto potrà, inoltre, anche prevedere un parziale impiego di risorse per la rivalorizzazione dello stato strutturale degli edifici scolastici, per il recupero dal degrado degli arredi e delle aree comuni e per la valorizzazione di spazi aperti al pubblico e destinati ai minori, affinché si generi nei ragazzi un maggiore interesse verso il bene comune e, al tempo stesso, un senso di riappropriazione dell’ambiente scolastico, grazie alla creazione di un luogo che appaia loro più vicino e personale e non più alieno e impersonale.? l’attivazione di processi di sviluppo per incentivare una maggiore responsabilizzazione delle famiglie, favorendo il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare nei servizi presenti sul territorio.
CHI PUO' PARTECIPARELe proposte dovranno essere presentate da partnership costituite da almeno due soggetti (“soggetti della partnership7”), di cui almeno un ente del Terzo Settore8, che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nell’implementazione del progetto. In sede di valutazione, saranno particolarmente premiate le proposte che prevedano partnership allargate, formate da numerosi soggetti pubblici e privati del territorio, al fine di favorire la costruzione e il consolidamento di “comunità educanti”, efficaci e sostenibili nel tempo. Ogni partnership individua un soggetto (“soggetto responsabile”), che coordinerà i rapporti della partnership con l’impresa sociale CON I BAMBINI, anche in termini di rendicontazione.
Il soggetto responsabile deve essere un’organizzazione senza scopo di lucro avente una delle seguenti forme:
i. associazione (riconosciuta o non riconosciuta);ii. cooperativa sociale o consorzi di cooperative sociali;
iii. ente ecclesiastico;
iv. fondazione;
v. impresa sociale (nelle forme previste dal D. Lgs. 155/2006);
vi. scuole del sistema nazionale di istruzione.
Gli altri soggetti della partnership (ulteriori rispetto al soggetto responsabile) potranno appartenere, oltre che al mondo del Terzo Settore e della scuola, anche a quello dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, delle istituzioni, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese.
ENTITA' CONTRIBUTOIl Bando mette a disposizione complessivamente fino a un massimo di 46 milioni di euro, in funzione della qualità progettuale delle proposte ricevute.
Al fine di diffondere la sperimentazione sull’intero territorio nazionale, una quota delle risorse previste (pari al 50%) è ripartita a livello regionale sulla base di indicatori combinati di tipo demografico e socio-educativi.
COME PARTECIPARELe proposte dovranno essere presentate esclusivamente on line, tramite la sezione “Presentazione progetti” (attiva dal 7 novembre), in due fasi: nella prima fase è previsto l’invio delle idee progettuali entro le ore 13:00 di mercoledì 8 febbraio; la seconda fase prevede, invece, lo sviluppo in progetti esecutivi delle idee progettuali selezionate, entro 60 giorni dalla data di comunicazione dell’esito della prima fase.
PAESI AMMISSIBILI
REFERENTENULL
SITO WEBNULL
FORMULARI E DOCUMENTIPagina web per documenti e formulari
Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali. - NULL
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