Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche della Famiglia
Il Dipartimento per le politiche della famiglia intende promuovere l’attuazione d’interventi progettuali, anche sperimentali, per il contrasto alla povertà educativa e il sostegno delle potenzialità fisiche, cognitive, emotive e sociali delle persone di minore età, al fine di renderle attive e responsabili all’interno delle comunità di appartenenza e promuovere il rispetto delle differenze culturali, linguistiche, religiose, etniche e di genere esistenti.
A tal fine, il bando propone azioni di intervento a livello comunale per restituire importanza e protagonismo agli attori locali della “comunità educante”, per sperimentare, attuare e consolidare sui territori modelli e servizi di welfare di comunità nei quali le persone di minore età e le proprie famiglie diventino protagonisti sia come beneficiari degli interventi, sia come soggetti attivi d’intervento. Per “comunità educante” si intende la rete di solidarietà territoriale costituita da tutti coloro che partecipano con responsabilità, in maniera sinergica e con la stessa cultura pedagogica, alla crescita dei minori. Una pluralità di adulti di riferimento - che va dai genitori, alla scuola, al sistema economico, giuridico e culturale, al terzo settore (comprese le istituzioni religiose e il mondo dello sport) - che, a vario titolo, si adopera per tutelare e valorizzare la dimensione sociale del processo educativo.
In particolare, il bando prevede interventi in tre aree tematiche:
Gli interventi promossi nelle proposte progettuali per ciascuna delle aree tematiche devono garantire un complessivo ed organico approccio multidisciplinare:
Particolare sensibilità deve essere riposta ai contesti di violenza assistita a danni di persone di minore età, come anche ai bisogni di legami familiari da rimodulare fuori dai modelli originali o tradizionali, di “mancata genitorialità”, come nel caso dei fallimenti adottivi e degli orfani per crimini domestici.
Le proposte progettuali devono anche prevedere interventi e azioni volti a contrastare gli effetti negativi prodotti dalla pandemia su bambini e ragazzi. Tutte le proposte dovranno tenere conto degli aspetti relativi al genere, all’età e alle provenienze culturali nonché alle diverse abilità dei bambini e adolescenti coinvolti.
Gli interventi devono garantire l’attenzione al superiore interesse dei minorenni coinvolti, a tutela dei loro bisogni e delle loro relazioni.
Le proposte progettuali devono avere una durata di 12 mesi.
Possono partecipare i comuni, in qualità di unici beneficiari del finanziamento, singolarmente o in forma associata anche in collaborazione con enti pubblici e privati.
Nel caso di collaborazione con enti pubblici e privati, i comuni sono comunque titolari delle proposte progettuali presentate e ne mantengono il coordinamento e la responsabilità della realizzazione.
Possono partecipare al partenariato i seguenti enti privati:
Gli enti privati coinvolti devono aver maturato una comprovata esperienza di almeno tre anni
nell’area tematica per la quale è posta la candidatura e prevedere, nell’oggetto dello statuto o dell’atto costitutivo, una o più aree tematiche tra quelle descritte nell’allegato 1.
È possibile presentare esclusivamente una proposta progettuale per ciascuna delle aree tematiche.
Dotazione finanziaria complessiva: 15.000.000 Euro (suddivisi equamente fra le tre aree tematiche)
Contributo massimo per progetto: 350.000 Euro
Contributo minimo per progetto: 50.000 Euro
Quota di co-finanziamento: 100%
Pagina web per formulari e documenti
Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali.
Si consiglia di dare particolare rilevanza all’analisi del contesto nell’elaborazione della proposta progettuale, e di descrivere in maniera appropriata in che modo il progetto andrà ad impattare positivamente sul contesto di riferimento e quali cambiamenti comporterà. È importante inoltre prevedere un’analisi dei rischi, considerando anche i contesti di particolare fragilità sociale in cui si andrà ad operare, e delle soluzioni che si potrebbero adottare.
Si fa presente che, in caso di collaborazione con enti privati, sarà obbligatorio allegare alla domanda di contributo la documentazione che attesti l’esperienza del partner privato nei settori di interesse del progetto, compreso lo statuto nel quale siano riportate le finalità affini ad una delle aree tematiche indicate.
È possibile presentare formale richiesta per un pre-finanziamento pari al 30% del contributo concesso, previa presentazione di idonea polizza fideiussoria e piano esecutivo delle attività.
Un ulteriore 50% del contributo potrà essere erogato dopo 6 mesi dall’inizio delle attività progettuali presentando la rendicontazione relativa a quel periodo e una relazione delle attività.
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