15 febbraio 2017
PROGRAMMA DI RIFERIMENTO
OBIETTIVOLa terza edizione del Bando Beni Confiscati è promossa dalla Fondazione CON IL SUD in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara ed è rivolta alle organizzazioni non profit di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Negli ambiti di intervento della Fondazione i beni confiscati alle mafie sono, a tutti gli effetti, inclusi, insieme con i beni culturali e beni ambientali, tra i “beni comuni” e - in quanto tali - occorre quindi salvaguardarli e valorizzarli.
La Fondazione sosterrà iniziative “esemplari” in grado di utilizzare i beni immobili e/o mobili registrati, provenienti dalla lotta alla criminalità organizzata, per attività volte a valorizzare le risorse presenti sul territorio e a incrementarne il capitale sociale.
Le proposte dovranno dimostrarsi idonee a garantire agli interventi ‘continuità operativa’ (oltre il termine del finanziamento) e a configurare una gestione ‘autosostenibile’ nel tempo, in termini di capacità di generare o raccogliere risorse economiche e catalizzare competenze e professionalità adeguate. Non verranno sostenute, pertanto, iniziative singole ed eventi, ma interventi caratterizzati da una progettualità integrata, strutturata e di lungo periodo, in grado di sviluppare un processo virtuoso e duraturo di sviluppo locale. Tale processo farà leva sul sostegno iniziale della Fondazione per poi procedere in maniera autonoma in un’ottica di autosviluppo sostenibile del territorio.
Le iniziative finanziate devono contribuire allo sviluppo socio-economico del territorio in cui sono realizzate o rappresentare, sul piano simbolico oltre che in termini di produzione di servizi utili alla collettività, una occasione di riappropriazione del bene da parte della comunità di riferimento.
Tali obiettivi si fondano sulla convinzione che l’efficace valorizzazione del bene confiscato, a cura di una organizzazione del Terzo Settore, abbia in ogni caso un profondo valore simbolico e rappresenti una vittoria della legalità sulla criminalità organizzata: in questo modo, la valorizzazione dei beni confiscati, essendo fondata sulla promozione del rispetto delle regole democratiche, del vivere civile e delle istituzioni pubbliche, è componente essenziale del capitale sociale su cui fondare il nuovo modello per lo sviluppo dei territori, in particolare di quelli a forte tradizione criminale, fondato sull’autodeterminazione della società civile.
I beni confiscati devono essere nella piena ed effettiva disponibilità del soggetto responsabile o di uno dei soggetti della partnership.
DESCRIZIONELa terza edizione del Bando Beni Confiscati è promossa dalla Fondazione CON IL SUD in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara ed è rivolta alle organizzazioni non profit di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Negli ambiti di intervento della Fondazione i beni confiscati alle mafie sono, a tutti gli effetti, inclusi, insieme con i beni culturali e beni ambientali, tra i “beni comuni” e - in quanto tali - occorre quindi salvaguardarli e valorizzarli.
La Fondazione sosterrà iniziative “esemplari” in grado di utilizzare i beni immobili e/o mobili registrati, provenienti dalla lotta alla criminalità organizzata, per attività volte a valorizzare le risorse presenti sul territorio e a incrementarne il capitale sociale.
Le proposte dovranno dimostrarsi idonee a garantire agli interventi ‘continuità operativa’ (oltre il termine del finanziamento) e a configurare una gestione ‘autosostenibile’ nel tempo, in termini di capacità di generare o raccogliere risorse economiche e catalizzare competenze e professionalità adeguate. Non verranno sostenute, pertanto, iniziative singole ed eventi, ma interventi caratterizzati da una progettualità integrata, strutturata e di lungo periodo, in grado di sviluppare un processo virtuoso e duraturo di sviluppo locale. Tale processo farà leva sul sostegno iniziale della Fondazione per poi procedere in maniera autonoma in un’ottica di autosviluppo sostenibile del territorio.
Le iniziative finanziate devono contribuire allo sviluppo socio-economico del territorio in cui sono realizzate o rappresentare, sul piano simbolico oltre che in termini di produzione di servizi utili alla collettività, una occasione di riappropriazione del bene da parte della comunità di riferimento.
Tali obiettivi si fondano sulla convinzione che l’efficace valorizzazione del bene confiscato, a cura di una organizzazione del Terzo Settore, abbia in ogni caso un profondo valore simbolico e rappresenti una vittoria della legalità sulla criminalità organizzata: in questo modo, la valorizzazione dei beni confiscati, essendo fondata sulla promozione del rispetto delle regole democratiche, del vivere civile e delle istituzioni pubbliche, è componente essenziale del capitale sociale su cui fondare il nuovo modello per lo sviluppo dei territori, in particolare di quelli a forte tradizione criminale, fondato sull’autodeterminazione della società civile.
I beni confiscati devono essere nella piena ed effettiva disponibilità del soggetto responsabile o di uno dei soggetti della partnership.
AZIONI FINANZIATEIn particolare, la Fondazione sosterrà alternativamente interventi di:
1. Avvio di nuove attività di imprenditorialità sociale o attività economicamente sostenibili su beni di recente o nuova assegnazione:
Avvio di nuove attività di imprenditorialità sociale, o comunque economicamente sostenibili, basate sull’utilizzo di beni confiscati di nuova o recente assegnazione, privi di ipoteche o altri vincoli, da parte di enti del Terzo Settore con consolidata esperienza nello specifico settore di intervento proposto. La Fondazione potrà sostenere iniziative che, strettamente connesse alla riconversione di beni confiscati, possano incidere significativamente sul tessuto socio-economico di ciascuna comunità, anche in termini di utilità sociale (inserimento lavorativo di persone svantaggiate; incremento dell’occupazione giovanile; creazione di un’impresa sociale; integrazione culturale di minoranze o gruppi fragili; ecc.)
2. Rafforzamento e ampliamento di attività di economia sociale già esistenti ed operative:
Sostegno a enti del terzo settore finalizzato a potenziare la gestione, la valorizzazione e la fruizione dei beni confiscati già assegnati, privi di ipoteche o altri vincoli, ed effettivamente riutilizzati. Si fa riferimento al rafforzamento e all’ampliamento di attività economiche già avviate, volte a un più efficace e articolato riutilizzo del bene immobile confiscato, in un’ottica di sviluppo sostenibile della comunità di riferimento. Non saranno finanziati progetti finalizzati a dare continuità alle attività già ordinariamente svolte nei (o con i) beni. I progetti dovranno mirare, inoltre, a rendere tali beni patrimonio collettivo e condiviso e, quindi, beni realmente “comuni”, coinvolgendo, attivamente la comunità e tentando di soddisfare i bisogni del territorio. A tal proposito, fondamentale sarà prevedere, fin dalla fase di progettazione, azioni che mirino alla promozione di una piena fruibilità dei beni anche da parte della cittadinanza, per favorire lo sviluppo di un senso di riappropriazione comunitario, di un consenso condiviso e di un sostegno diffuso nei confronti delle azioni progettuali proposte.
CHI PUO' PARTECIPAREIl Bando è indirizzato esclusivamente a partnership intese come accordi tra almeno tre o più soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nell’implementazione del progetto.
Il soggetto responsabile deve essere un’organizzazione senza scopo di lucro nella forma di:
-
associazione (riconosciuta o non riconosciuta)
-cooperativa sociale o loro consorzi
-ente ecclesiastico
-fondazione
-impresa sociale (nelle diverse forme previste dalla L.155/2006).
Il soggetto responsabile o uno dei soggetti della partnership dovranno dimostrare l’effettiva disponibilità del bene confiscato oggetto di intervento attraverso apposito atto scritto (ad es. locazione, comodato, mandato, concessione, autorizzazione etc.) recante data certa, con durata residua di almeno 10 anni dalla data di scadenza del presente Bando, da cui risulti che il bene confiscato oggetto di intervento sia nella piena e legittima disponibilità del soggetto responsabile o di uno dei soggetti della partnership4.
Gli altri soggetti della partnership potranno appartenere, oltre che al mondo del terzo settore, anche a quello delle istituzioni, dell’università, della ricerca e al mondo economico. La partecipazione di soggetti profit in qualità di soggetti della partnership, dovrà essere ispirata non alla ricerca del profitto, ma all’apporto di competenze e risorse finalizzate alla crescita e allo sviluppo del territorio e della società locale.
ENTITA' CONTRIBUTORisorse finanziarie disponibili: 7.000.000 euro
Contributo massimo: 500.000 euroCo-finanziamento massimo: 80%
COME PARTECIPARELe proposte di progetto, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente on line, entro la data di scadenza, e non oltre, le ore 13:00 del 15 febbraio 2017, attraverso la piattaforma Igrant messa a disposizione dalla Fondazione
PAESI AMMISSIBILI
REFERENTENULL
SITO WEBNULL
FORMULARI E DOCUMENTIPagina web per documenti e formulari
Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali. - NULL
CODICE AUTORE11/11/2016_CAD
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