Bando Storico–Artistico e Culturale: Contributi per recuperare e valorizzare i beni culturali inutilizzati al Sud

Scadenza: 25 ottobre 2018
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Programma/Ente di finanziamento

Solo per abbonatiClicca qui per vedere i piani di abbonamento [ihc-hide-content ihc_mb_type="show" ihc_mb_who="2,3" ihc_mb_template="-1" ]Fondazione Con il Sud
Bando scaduto

Finalità

La Fondazione CON IL SUD promuove la quarta edizione del Bando Storico – Artistico e Culturale, riproponendo la formula sperimentata nella precedente edizione: ovvero chiedendo ai proprietari di immobili inutilizzati di metterli gratuitamente a disposizione della comunità locale per almeno 10 anni e, successivamente, rivolgendosi alle non profit per proposte di valorizzazione dei beni in chiave comunitaria.

L’iniziativa, che mette a disposizione 4 milioni di euro, prevede due fasi e interessa i beni immobili di pregio storico, artistico e culturale presenti in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Con il presente bando si intende rafforzare la capacità delle organizzazioni del terzo settore di trovare soluzioni efficaci alla valorizzazione dei beni storico-artistici e culturali, perseguendo, al tempo stesso, la massima condivisione del progetto di valorizzazione in seno alla comunità di riferimento e la continuità operativa nel tempo degli interventi.

Interventi ammissibili

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Le organizzazioni dovranno quindi proporre soluzioni ed interventi rispettosi del significato e della storia dei beni, capaci di produrre reali utilità e concreti benefici alla comunità e, non ultimo, in grado di dare continuità al proprio operato in un arco di tempo ben più lungo di quello definito dal contributo della Fondazione.

Il Bando è svolto in due fasi distinte e successive.

La prima fase del Bando, denominata ‘procedura di selezione dei beni’, è dedicata alla individuazione dei beni di interesse storico, artistico e culturale che, nella fase successiva del Bando (‘selezione delle proposte di intervento’), potranno essere oggetto delle proposte di valorizzazione da parte degli enti del terzo settore. Nel corso della prima fase, amministratori e proprietari dei beni (persone fisiche e giuridiche, enti pubblici e privati) potranno inviare alla Fondazione una manifestazione di interesse con cui si impegnano, tra l’altro, a riservarle l’onere e il diritto di individuare il miglior intervento di valorizzazione del bene e, di conseguenza, di selezionare l’ente del Terzo settore a cui concederanno l’utilizzo del bene per almeno 10 anni.

Ogni ente o persona potrà candidare anche più beni, utilizzando un’unica manifestazione di interesse e allegando la relativa documentazione fotografica e tecnica richiesta per ognuno dei beni candidati.

Potranno essere candidati immobili o porzioni di immobili che non siano già utilizzati o affidati e che siano idonei ad ospitare attività socio-culturali. Potranno essere prese in considerazione le aree archeologiche solo se adattabili allo svolgimento di questo tipo di attività e le chiese, solo se non più adibite al culto.

Sono esclusi ruderi, giardini, parchi, cave, piazze, cimiteri, sorgenti, terreni o altri beni ritenuti non idonei alle attività previste.

Nel corso della prima fase, scaduta il 30 marzo 2018, la Fondazione ha ricevuto 145 candidature da parte di amministratori e proprietari dei beni (persone fisiche e giuridiche, enti pubblici e privati). I beni candidati sono visibili su mappa su www.ilbenetornacomune.it

Dal 9 agosto fino al 25 ottobre 2018 alle ore 13.00 sarà possibile presentare proposte di valorizzazione dei beni immobili ammessi alla seconda fase del Bando.

Nella seconda fase di ‘selezione delle proposte di intervento’, gli enti del Terzo settore potranno presentare progetti di valorizzazione, in un’ottica di uso comune e di restituzione alla collettività, di uno dei beni pubblicati sul sito www.ilbenetornacomune.it, per i quali si sia conclusa con successo la procedura di candidatura prevista nella prima fase di ‘procedura di selezione dei beni’. Le proposte progettuali potranno essere presentate da partnership composte da almeno tre soggetti, di cui due organizzazioni di Terzo settore, oltre a istituzioni, università, mondo economico e della ricerca. I proprietari dei beni selezionati non potranno aderire a partenariati che presentino proposte di riqualificazione e rivalutazione dell’immobile di cui detengono la proprietà. Le proposte dovranno prevedere interventi capaci di generare concreti effetti positivi, in termini di sviluppo socio-economico, per la comunità locale.

I beni ammessi alla seconda fase sono i seguenti:

Ex carcere mandamentale – Comune di Vizzini (CT)
Complesso di San Pietro in Silki – Comune di Sassari
Ex convento dei carmelitani – Comune di Nardò (LE)
Ex Padiglione Imposte Dirette – Comune di Mileto (VV)
Palazzo Ducale – Comune di Verzino (KR)
Palazzo Marchesale Belmonte-Pignatelli – Comune di Galatone (LE)
Ex municipio Atella di Napoli – Comune di Sant’Arpino (CE)
Casale Teverolaccio – Comune di Succivo (CE)
Ex Lanificio Borbonico Sava – Comune di Napoli
Mulino e frantoio di San Eustachio – Comune di Montecorvino Rovella (SA)
Palazzo Planelli – Sylos – Comune di Bitonto (BA)
Teatro all’aperto Belvedere – Comune di Termini Imerese (PA)
Villa Scipione Ammirato – Comune di Lecce

Chi può partecipare

Solo per abbonatiClicca qui per vedere i piani di abbonamento [ihc-hide-content ihc_mb_type="show" ihc_mb_who="2,3" ihc_mb_template="-1" ]Il soggetto responsabile è l’unico soggetto legittimato a presentare proposte di progetto.

Deve essere un’organizzazione senza scopo di lucro nella forma di:

- associazione (riconosciuta o non riconosciuta);

- cooperativa o consorzio sociale;

- ente ecclesiastico;

- fondazione;

- impresa sociale.

I partenariati proponenti dovranno prevedere come minimo la partecipazione di altri due soggetti, di cui almeno uno appartenente al mondo del volontariato e/o del terzo settore.

I soggetti della partnership non afferenti al mondo del volontariato e/o del terzo settore, potranno appartenere a quello delle istituzioni, dell’università, della ricerca e al mondo economico.

Entità del contributo

Solo per abbonatiClicca qui per vedere i piani di abbonamento [ihc-hide-content ihc_mb_type="show" ihc_mb_who="2,3" ihc_mb_template="-1" ]Dotazione finanziaria: 4.000.000 euro

Il contributo richiesto non deve essere superiore a 500.000 euro.

Di norma, il contributo della Fondazione verrà erogato al soggetto responsabile in quattro diversi momenti:

a) anticipo, pari al 30% del contributo assegnato;

b) acconto in due diverse tranche non superiori al 20% del contributo assegnato ciascuna, previa presentazione di apposita rendicontazione. Qualora espressamente richiesto dal soggetto responsabile, sarà possibile concordare la liquidazione dell’acconto in un’unica tranche non superiore al 35% del contributo assegnato;

c) saldo, sulla base delle spese effettivamente sostenute e quietanzate.

Link e Documenti

Solo per abbonatiClicca qui per vedere i piani di abbonamento [ihc-hide-content ihc_mb_type="show" ihc_mb_who="2,3" ihc_mb_template="-1" ]Bando

Pagina web per documenti e formulari

Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali.
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