Il Bando “Biblioteche per l’inclusione” intende contribuire a migliorare l’azione delle biblioteche, aiutandole a trasformarsi in veri e propri agenti culturali che favoriscano la coesione sociale, avviando politiche gestionali sostenibili nel corso del tempo.
Un ruolo centrale è affidato alle organizzazioni del terzo settore, che rappresentano motore e nucleo privilegiato attorno cui attivare tali processi.
Il Bando, predisposto ai sensi del Decreto Interministeriale 3 maggio 2018 recante “Modalità di riparto del Fondo per la promozione del libro e della lettura, di cui all’articolo 1, comma 318, della legge 27 dicembre 2017, n. 205”, ed elaborato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) considerato il ruolo centrale delle Amministrazioni comunali nella promozione della lettura, si rivolge alle organizzazioni del terzo settore (sociale e/o culturale) che operano nei Comuni che hanno ottenuto la qualifica di “Città che legge” per il biennio 2018-2019.
Gli elenchi dei Comuni qualificati sono disponibili nella sezione del progetto “Città che legge” del sito del Centro www.cepell.it.
[ihc-hide-content ihc_mb_type="show" ihc_mb_who="2,3" ihc_mb_template="-1" ]Il Centro per il libro e la lettura (di seguito “Centro”) intende favorire l’inclusione e la coesione sociale, promuovendo progetti capaci di integrare l’offerta tradizionale e i servizi delle biblioteche di pubblica lettura attive all’interno dei Comuni qualificati.
In particolare, il Bando si propone l’obiettivo di avviare processi che consentano:
- l’incremento e il miglioramento dell’accesso agli spazi (extra-orario, serale, nel fine settimana), al patrimonio (letterario, audiovisivo, musicale, multimediale ecc.) e ai servizi delle biblioteche di pubblica lettura;
- il coinvolgimento dei soggetti tradizionalmente esclusi dalla fruizione e produzione culturale nelle istituzioni bibliotecarie;
- l’uso delle istituzioni bibliotecarie come luoghi di confronto culturale da parte di gruppi e soggetti diversi, così da offrire occasioni di incontro alle comunità locali.
I progetti proposti dalle organizzazioni del terzo settore dovranno quindi essere condotti e realizzati in partenariato con le biblioteche comunali, che dovranno rappresentare il luogo di svolgimento delle attività.
La necessità di indirizzare l’offerta anche verso nuove fasce di popolazione al di fuori dei tradizionali circuiti di fruizione, di includere soggetti svantaggiati e gli immigrati nella gestione dei processi culturali, favorendo la creazione di autonome espressioni culturali, richiede la partecipazione di soggetti sia con particolare esperienza nella risposta ai bisogni sociali, sia capaci di ideare interventi socio-culturali di alto profilo.
Le iniziative dovranno essere orientate a produrre un cambiamento nel rapporto tra istituzione bibliotecaria e territorio, anche in prospettiva di una rigenerazione urbana. Il perseguimento di tali finalità richiede la capacità da parte degli enti promotori di saper identificare i bisogni socio-culturali, le caratteristiche e le risorse del territorio, nonché le azioni idonee agli obiettivi del progetto grazie a specifiche competenze nell’ambito sociale e culturale.
Pur non essendo prescritti target specifici, si dovranno identificare con precisione i destinatari dei progetti (cfr. allegato A, punto III.1), mirando in particolare a far crescere le competenze e la responsabilità dei destinatari. In tal modo si garantirà anche la sostenibilità delle azioni per una gestione autonoma delle iniziative.
Per essere ammessi alla valutazione, i progetti dovranno soddisfare i seguenti requisiti:
a) essere presentati dal Soggetto Responsabile per conto di partnership costituite da almeno tre soggetti, così come previsto al precedente articolo 3;
c) essere realizzati in una biblioteca o più biblioteche in rete, di uno o più Comuni, di cui almeno uno in possesso della qualifica di “Città che legge” 2018-2019;
d) non dovranno prevedere finanziamenti destinati alla gestione ordinaria delle attività svolte dai componenti della partnership, né essere finalizzati ad attività di studio e ricerca;
e) non dovranno richiedere finanziamenti finalizzati all’acquisto o alla costruzione di infrastrutture immobiliari.
Sono ammissibili e finanziabili tutte le spese relative alla realizzazione del progetto: spese per il personale, acquisto di beni e materiali (es. attrezzature, libri, arredi ecc.), acquisto di servizi esterni (es. noleggi, assistenza tecnica ecc.), spese per l’acquisto di software e supporti tecnologici, eventuali altri costi.
Infine, i progetti potranno prevedere una quota di co-finanziamento volontaria, costituita interamente da risorse finanziarie2, da parte dei Soggetti della partnership, dell’Amministrazione comunale o di terzi, che sarà valutata dalla Commissione con un punteggio addizionale secondo i criteri di cui all’allegato B (punto 8).
Il Centro si riserva di effettuare controlli sulla documentazione presentata, sullo stato e le modalità di attuazione delle attività per le quali il finanziamento è stato richiesto e, infine, sulla documentazione prodotta in sede di rendicontazione.
[ihc-hide-content ihc_mb_type="show" ihc_mb_who="2,3" ihc_mb_template="-1" ]Il Bando presuppone la creazione di partnership intese come accordi tra almeno tre o più soggetti (“Soggetti della partnership”) che vedano coinvolte:
- fondazione;
- ente ecclesiastico;
- associazione (riconosciuta o non riconosciuta);
- cooperativa sociale o consorzio;
- impresa sociale (nelle diverse forme previste dalla L. 106/2016);
Ciascun Soggetto Responsabile1 potrà presentare una sola proposta progettuale. Saranno considerate inammissibili tutte le proposte progettuali presentate da uno stesso Soggetto Responsabile.
Ciascuna biblioteca comunale potrà essere presente in una sola proposta progettuale. Saranno considerate inammissibili tutte le proposte progettuali presentate da una stessa biblioteca.
Infine sarà possibile presentare una sola proposta progettuale per Comune. Nel caso di presenza di uno stesso Comune in più proposte progettuali, queste verranno tutte considerate inammissibili.
Il Soggetto Responsabile, operativo da almeno due anni alla data di pubblicazione del bando, dovrà avere sede legale e/o operativa nella Provincia in cui è previsto l’intervento. Il Soggetto Responsabile non deve avere progetti in corso già finanziati dal Centro.
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