Scadenza: 24 settembre 2020
Archiviato

Programma/Ente di finanziamento

Dotazione Complessiva
€ 2.750.000
Finanziamento Massimo
€350.000
Finanziamento Minimo
€50.000
Co-finanziamento
60%
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Bando scaduto

Finalità

Coltivare Valore è un bando a due fasi promosso dall’Area Ambiente e dall’Area Servizi alla Persona, finalizzato alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo economico locale attraverso pratiche di agricoltura sostenibile e sociale.

L’agricoltura, più di altri settori produttivi, sta subendo in modo sempre più evidente l’impatto del cambiamento climatico. La diffusione di un’agricoltura ispirata ai principi dell’agro-ecologia rappresenta un’occasione per promuovere nuovi modelli di economia solidale, basati sulla tutela del bene comune e con positive ricadute sul capitale naturale.

Le iniziative di agricoltura sostenibile, multifunzionale e sociale rappresentano inoltre dei fondamentali presidi di resilienza ai processi di abbandono e frammentazione dei territori, oltre che luoghi di inclusione e riconnessione per le comunità locali.

A tal proposito, l’agricoltura sociale rappresenta di fatto una delle politiche attive del lavoro in grado di aumentare l’occupabilità delle fasce deboli. Molto spesso si tratta di esperienze piccole e poco strutturate, che faticano a trovare la propria sostenibilità economica, a crescere o a posizionarsi nel mercato, ma che potrebbero inserirsi, se ben costruite e sviluppate, in un percorso di diversificazione delle attività agricole, in grado di raggiungere un miglior equilibrio economico e contribuire alla creazione di nuovi o più stabili posti di lavoro.

Il bando intende sostenere pratiche di agricoltura sostenibile in ottica agro-ecologica e sociale, come strumento di presidio e risposta ai rischi territoriali di carattere ambientale e come occasione di sviluppo economico locale attivando opportunità di inserimento lavorativo di soggetti in condizione di svantaggio.

Interventi ammissibili

Agendo contemporaneamente su aspetti ambientali e sociali, il bando mira a:

  • incidere positivamente sulla tutela della biodiversità negli ambiti agricoli e sulla diversificazione del paesaggio agricolo e degli ecosistemi;
  • rafforzare il ruolo dell’agricoltura nelle strategie di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico e ad altri rischi di carattere ambientale, tra cui il rischio idrogeologico e il rischio di incendi;
  • incentivare l’adozione di sistemi di produzione dal ridotto impatto ambientale e meno dipendenti da input esterni, in grado di conservare le risorse naturali, tra cui il suolo e la sua fertilità;
  • contrastare i fenomeni di abbandono delle aree coltivabili e di frammentazione dei paesaggi agrari;
  • stimolare la fruizione sostenibile dei territori, valorizzando l’accoglienza e le produzioni tipiche e di qualità;
  • rafforzare il carattere multifunzionale dell’agricoltura favorendo un suo maggior ruolo nel rispondere ai bisogni sociali del territorio, nell’offrire opportunità educative e al contempo nel contribuire al rilancio socioeconomico delle aree rurali;
  • promuovere la creazione di nuove opportunità occupazionali per le fasce deboli;
  • promuovere percorsi specifici di inserimento lavorativo con definizione dei compiti e delle mansioni delle persone inserite il più possibile qualificati e compatibili con il grado di svantaggio.

Saranno ritenute ammissibili iniziative che prevedano attivazione, rafforzamento o ampliamento di produzioni agricole sostenibili con ricaduta diretta sull’inserimento lavorativo (possibilmente stabile) di persone in condizione di svantaggio.

Oltre alla produzione, le iniziative potranno prevedere interventi in altre fasi della filiera agricola (trasformazione, distribuzione, commercializzazione dei prodotti, etc.) o attività legate alla multifunzionalità agricola.

I progetti dovranno inoltre obbligatoriamente:

  • essere realizzati all’interno del territorio della Lombardia o delle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola;
  • adottare tecniche agricole sostenibili ispirate ai principi e processi agroecologici (es. il riciclo degli elementi nutritivi, l’impiego di colture di copertura, i sistemi policolturali, le rotazioni colturali, la lotta biologica, etc.);
  • individuare chiaramente il rischio territoriale di carattere ambientale su cui si intende intervenire; promuovere iniziative che abbiano una chiara ricaduta occupazionale per persone in condizioni di svantaggio;
  • essere orientati alla sostenibilità economica futura, attraverso la formulazione di un piano previsionale almeno triennale;
  • avere una durata massima di 36 mesi;
  • avere carattere incrementale (es. aumento delle superfici coltivate, sviluppo di nuovi rami di impresa, creazione di nuovi posti di lavoro);
  • fornire informazioni sulle caratteristiche e sullo stato dei beni immobili oggetto dell’iniziativa (terreni, edifici);
  • dimostrare che l’ente richiedente o il partner abbia un titolo di disponibilità dei beni immobili oggetto dell’intervento di natura e durata congrua rispetto agli obiettivi previsti e agli investimenti preventivati;
  • dimostrare la presenza di chiare competenze degli enti proponenti rispetto alle componenti ambientale e sociale previste dal bando e dal progetto.

Verrà assegnata priorità ai progetti che presentino i seguenti elementi:

  • adozione di strategie agronomiche in grado di rafforzare la resilienza al cambiamento climatico dei sistemi produttivi (ad es. impiego di colture di copertura, diversificazione colturale e varietale, adozione di misure conservative nella lavorazione dei suoli, pratiche agroforestali, ecc.);
  • ricadute sul territorio in termini di ripristino della qualità ambientale e paesaggistica (ad es. con attività di contenimento delle specie invasive);
  • promozione di pratiche che aumentino l’agro-biodiversità locale (es. coltivazione di varietà antiche, interventi per la diversificazione e tutela degli habitat);
  • applicazione dei principi dell’economia circolare e di prevenzione dei rifiuti (es. recupero e valorizzazione degli scarti agricoli per altre filiere o nello stesso ciclo produttivo, riduzione dell’impiego di materie plastiche in campo);
  • interventi su edifici/terreni in stato di abbandono o sottoutilizzati;
  • promozione ex novo di reti e altre forme di aggregazione locale e/o extra locale, o chiara collocazione dell’iniziativa all’internodi reti esistenti, anche finalizzate all’accrescimento dello scambio di innovazioni e tecnologie in materia di agricoltura sostenibile; Ÿ chiara identificazione del percorso di inserimento lavorativo, con coinvolgimento coerente ed efficace delle persone in condizioni di svantaggio;
  • capacità di migliorare la situazione iniziale, in termini occupazionali, con specifico riguardo all'inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio, con potenziale ricaduta nel medio-lungo periodo (significatività e sostenibilità del numero di posti di lavoro stabili creati, prospettive di uscita nel mercato del lavoro ordinario-reti esterne, lavoro sulla crescita professionale delle persone, etc.);
  • coerenza dell’esperienza degli enti proponenti nelle azioni progettuali a proprio carico;
  • presenza di altre forme di finanziamento documentate (pubbliche o private);
  • presenza di forme di collaborazione attiva, capaci di dar vita a interventi di rete e a progettualità condivise con i servizi territoriali, con le altre organizzazioni nonprofit e con le imprese profit; destinazione di aree/spazi alla fruizione pubblica.

Non saranno considerati ammissibili i progetti:

  • in cui non emergano entrambi gli assi portanti del bando, ovvero la promozione di agricoltura sostenibile in risposta a rischi ambientali individuati e l’inserimento lavorativo di soggetti in condizioni di svantaggio;
  • a sostegno dell’attività ordinaria dell’organizzazione richiedente;
  • relativi ad attività che possano essere ricondotte a laboratori protetti;
  • fondati esclusivamente o prevalentemente sull’attivazione di tirocini e borse lavoro;
  • finalizzati al solo acquisto, costruzione, manutenzione o ristrutturazione di immobili, beni e attrezzature.

Chi può partecipare

Fermo restando le regole generali previste dai “Criteri generali per la concessione di contributi” e dalla “Guida alla presentazione dei progetti”, i progetti potranno essere presentati, in qualità di capofila, esclusivamente da organizzazioni private senza scopo di lucro, singolarmente o in partenariato con enti pubblici e/o altri privati non profit ammissibili. Non saranno considerati ammissibili alla valutazione i progetti presentati da soggetti che non dimostrino di essere proprietari e/o affidatari dei beni oggetto della richiesta di contributo.

Entità del contributo

Il budget a disposizione è pari a 2.750.000 Euro. Eventuali costi ammortizzabili non potranno essere superiori al 50% dei costi totali di progetto.La richiesta di contributo dovrà essere compresa tra 50.000 e 350.000 Euro e non potrà superare il 60% dei costi totali.

Link e Documenti

Bando

Pagina web per documenti e formulari

FAQs

 

Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali.

Consigli degli esperti

La sostenibilità ambientale dei progetti

A partire dal 2020, la Fondazione, per rendere maggiormente coerenti le ricadute delle proprie attività, intende gradualmente incrementare l’attenzione verso gli impatti ambientali e climatici  delle iniziative finanziate nell’ambito dei bandi della Fondazione.

Nella stesura del piano delle attività progettuali vi consigliamo di specificare quali accorgimenti saranno presi per contenere gli impatti ambientali e climatici del progetto e per realizzare le attività previste secondo principi di sostenibilità ambientale. In particolare, per l’ente privato ciò potrà avvenire attuando soluzioni gestionali in coerenza con la normativa per gli acquisti CAM - Criteri Ambientali Minimi e, nel caso di eventi, con i criteri GreenFEST. Nel caso degli enti pubblici, per cui la normativa CAM relativa agli acquisti è già obbligatoria, si potranno mettere in atto ulteriori misure comportamentali volte a diminuire gli impatti ambientali e climatici del proprio progetto.

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