Scadenza: 7 marzo 2022
Archiviato

Programma/Ente di finanziamento

Ministero dell'Interno – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)  

Dotazione Complessiva
€ 2.493.790.000
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Bando scaduto

Finalità

Il Piano Nazionale di Resilienza e di Ripresa (PNRR) prevede tra le varie linee progettuali la linea “Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2”. In attuazione di tale linea le Città Metropolitane sono invitate a presentare proposte di progetti finanziabili finalizzati a:

  • favorire una migliore inclusione sociale riducendo l'emarginazione e le situazioni di degrado sociale;
  • promuovere la rigenerazione urbana attraverso il recupero, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture edilizie e delle aree pubbliche;
  • sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico.

Interventi ammissibili

Le Città Metropolitane sono invitate ad individuare progetti finanziabili che prevedano investimenti volti al miglioramento di ampie aree urbane degradate, per la rigenerazione e rivitalizzazione economica, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi alla persona e alla riqualificazione dell'accessibilità e delle infrastrutture, permettendo la trasformazione di territori vulnerabili in città intelligenti e sostenibili.

In particolare i progetti devono prevedere le seguenti azioni:

  • la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche esistenti;
  • il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale;
  • interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities ed i relativi soggetti attuatori nell’ambito dell’area metropolitana.

Inoltre i progetti oggetto di finanziamento devono obbligatoriamente:

  • intervenire su aree urbane il cui Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale (IVSM) è superiore a 99 o superiore alla mediana dell'area territoriale;
  • avere un livello progettuale non inferiore alla progettazione preliminare o studio di fattibilità tecnico economica;
  • assicurare, nel caso di edifici oggetto di riuso, rifunzionalizzazione o ristrutturazione, l'incremento di almeno due classi energetiche;
  • assicurare l'equilibrio tra zone edificate e zone verdi;
  • potenziare l'autonomia delle persone con disabilità e l'inclusione sociale attraverso la promozione di servizi sociali e sanitari a livello locale eliminando, laddove possibile, gli ostacoli all'accesso agli alloggi e alle opportunità di lavoro tenendo conto anche delle nuove possibilità offerte dalle tecnologie;
  • prevedere la valutazione di conformità alle condizioni collegate al principio del DNSH (Do Not Significant Harm), previsto dall'all' articolo 17 del regolamento UE 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020;
  • prevedere la quantificazione del target obiettivo: metri quadri area interessata all'intervento, intesa come bacino territoriale che beneficia dell'intervento.

Ciascun progetto deve comprendere uno o più interventi per un valore complessivo pari o superiore a 50 milioni di Euro. In particolare ciascun progetto può comprendere:

  • un insieme di interventi, definiti da più CUP e anche con soggetti attuatori diversi (es. comune e città metropolitana), su una specifica area urbana;
  • un insieme di interventi, definiti da più CUP, che risultino funzionalmente e strategicamente unitari anche se non territorialmente contigui e/o progetti "a rete", sulla base di strategie tematiche di scala metropolitana, che riescono ad aggregare comuni piccoli e medi, soggetti attuatori di singoli interventi di dimensioni contenute ma di elevato impatto complessivo;
  • un intervento singolo con unico CUP.

Oltre agli interventi materiali su aree ed edifici, possono essere inclusi nel progetto integrato anche interventi immateriali di promozione di attività sociali, culturali ed economiche e/o di attività di innesco e accompagnamento quali processi partecipativi, di comunicazione se necessari a garantire l’obiettivo progettuale oggetto di finanziamento. I costi per tali attività sono riconoscibili nel limite massimo del 10% del progetto complessivo.

Gli interventi devono essere individuati all'interno della propria area urbana, tenendo conto delle progettualità espresse anche dai comuni appartenenti alla propria area urbana. Resta fermo che nel caso di progettualità espressa dalla città metropolitana la medesima possa avvalersi delle strutture amministrative del comune capoluogo che, pertanto, diviene soggetto attuatore.

Chi può partecipare

Possono presentare richieste progettuali le Città Metropolitane.

I progetti oggetto di finanziamento possono, inoltre, prevedere:

  • la possibilità di partecipazione dei privati, attraverso il «Fondo Ripresa Resilienza Italia» nel limite massimo del 25% del costo totale dell'intervento;
  • la presenza facoltativa di start-up di servizi pubblici nella proposta progettuale;
  • la co-progettazione con il terzo settore.

Entità del contributo

I progetti devono avere un valore non inferiore a 50 milioni di euro.
Nei progetti devono essere specificate le fonti di finanziamento degli interventi e la quota di contributo richiesta.

Le risorse complessivamente stanziate sulla linea progettuale ammontano a 2.493,79 milioni di euro per il periodo 2022-2026 e sono così ripartite nelle diverse annualità:

  • 125,75 milioni di euro per l'anno 2022;
  • 125,75 milioni di euro per l'anno 2023;
  • 632,65 milioni di euro per l'anno 2024;
  • 855,12 milioni di euro per l'anno 2025;
  • 754,52 milioni di euro per l'anno 2026.

Le risorse sono ripartite tra le città metropolitane in base al peso della radice quadrata della popolazione residente in ciascuna area metropolitana moltiplicata per il quadrato della mediana dell'Indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM), come da tabella allegata al decreto legge del 6 novembre 2021, n.152. (Allegato 1).  
I cronoprogrammi di spesa degli interventi dovrebbero essere coerenti con la tabella appena citata, tuttavia è concessa una certa flessibilità purché tutti gli interventi si concludano entro marzo 2026.

Entro 1 mese dalla data di scadenza per la presentazione dei progetti, le risorse sono assegnate ai soggetti attuatori per ciascun progetto integrato oggetto di finanziamento e per i singoli interventi che ne fanno parte (identificati da CUP) ed è siglato uno specifico «atto di adesione ed obbligo» contenente i criteri, indirizzi ed i relativi obblighi che regolano il rapporto con i soggetti attuatori.

Link e Documenti

Pagina web per formulari e documenti

Bando - Decreto ministeriale del 6 dicembre 2021

D.L. 6 novembre 2021, n.152, art. 21 Piani Integrati

FAQ

Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali.

Consigli degli esperti

Attenzione! Non saranno considerate ammissibili le proposte progettuali non coerenti con i milestone e i target indicati per la misura di investimento “Piani Integrati” - M5C2 – Investimento 2.2 del PNRR.

Si ricorda che il PNRR si articola in più Missioni che hanno una struttura a matriosca e che la misura di investimento qui descritta è interna alle seguenti aree:

  • Missione 5: Inclusione e Coesione
    • Componente 2 Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore
      • Investimento 2 Rigenerazione urbana
        • Investimento 2.2 Piani Urbani Integrati.

Si consiglia di approfondire attentamente cosa prevede ciascun’area.

Per presentare le proposte progettuali è necessario utilizzare il modello pubblicato con il decreto del 6 dicembre 2021 del Ministero degli Interni. Assicurarsi che le proposte progettuali siano complete di:

  • CUP identificativi dei singoli interventi;
  • cronoprogramma dei lavori;
  • indicazione dei soggetti attuatori;
  • una relazione dettagliata delle finalità dell’intervento e dei benefici attesi, completa di target di riferimento (metri quadri area oggetto di rigenerazione e risparmio energetico in tep annuo), firmata digitalmente dal legale rappresentante della Città Metropolitana;
  • un’autodichiarazione, firmata digitalmente dal legale rappresentante di ciascun soggetto attuatore relativa al rispetto dei principi previsti per gli interventi del PNRR (allegato 2 al DM 6/12/21).

Devono essere trasmessi al Ministero anche gli atti amministrativi attestanti le modalità e le procedure attraverso le quali sono stati selezionati i progetti presentati.

Si consiglia di leggere le domande frequenti (FAQ) per delucidazioni rispetto ad alcuni punti della misura.

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