Ministero dell’Università e della Ricerca – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Il bando si prefigge di rafforzare le interazioni tra università e enti di ricerca, realizzare gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e favorire la partecipazione italiana alle iniziative relative al Programma Quadro di ricerca e innovazione dell’Unione Europea.
In particolare il bando intende finanziare progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN) che coinvolgano almeno 2 istituzioni e siano inerenti ai 3 macrosettori determinati dal Consiglio di Ricerca Europeo (ERC).
Il bando finanzia progetti di ricerca biennali che per complessità e natura possono richiedere la collaborazione di più professori/ricercatori, le cui esigenze di finanziamento eccedono la normale disponibilità delle singole istituzioni.
A seconda della natura del progetto il gruppo di ricerca deve essere costituito da almeno 2 unità di ricerca appartenenti a più atenei, enti o istituzioni differenti.
I progetti possono affrontare tematiche relative a qualsiasi campo nell’ambito dei 3 macrosettori determinati dallo European Research Council (ERC), quali:
e dei relativi settori (Allegato1).
Possono presentare proposte per progetti di ricerca, nelle vesti di coordinatori scientifici (PI - Principal Investigators):
Per essere ammissibili i progetti di ricerca devono coinvolgere almeno 2 unità di ricerca appartenenti a più atenei, enti o istituzioni differenti. Per la definizione di "unità di ricerca" si veda l'articolo 1 del bando.
Il Programma prevede due linee di intervento:
La ripartizione dei fondi per macrosettori, internamente alle singole linee, è riportata all’articolo 4 del bando.
Per entrambe le linee di intervento circa il 30% dei fondi stanziati è riservata a progetti presentati da coordinatori scientifici (PI) di età inferiore ai 40 anni.
Ciascun progetto deve prevedere un finanziamento massimo di Euro 250.000. I contributi concessi possono coprire fino al 100% delle spese progettuali ammissibili.
I criteri di eleggibilità delle spese sono riportati nel D.M. n. 1326 del 23 dicembre 2021 e nell’Allegato 2 del bando. Non sono ammissibili i costi relativi al personale dipendente a tempo indeterminato, che restano a carico dell’ente di appartenenza.
Si evidenzia che i beneficiari finali dei fondi saranno gli enti di appartenenza dei PI e delle unità di ricerca coinvolte nei progetti e che i contributi saranno erogati prima dell’inizio delle attività in un’unica soluzione.
La rendicontazione delle spese sostenute dovrà essere completata entro 60 giorni dalla conclusione del progetto come riportato all’articolo 10 del bando.
Pagina web per formulari e documenti
Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali.
L’iniziativa di finanziamento dei PRIN è stata inglobata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in particolare afferisce alla Missione 4 “Istruzione e Ricerca”, Componente 1 “Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università”. L'investimento previsto dal PNRR mira a finanziare entro il 2026 5.350 progetti.
Si consiglia di leggere attentamente le sezioni rilevanti del PNRR su indicate (p.171 e ss.) e di allineare il più possibile i propri progetti di ricerca con gli obiettivi previsti dal piano.
Coerentemente con le politiche ambientali promosse da Italia e UE, i progetti non devono riguardare attività collegate ai combustibili fossili, attività nell'ambito del sistema di scambio di quote di emissioni della UE che non prevedano emissioni di gas serra al di sotto dei benchmark più rilevanti, discariche e inceneritori o comunque sistemi di smaltimento caratterizzati dalla produzione di rifiuti dannosi a lungo termine per l'ambiente.
Verranno privilegiati i progetti di ricerca capaci di distinguersi per l’alta qualità del profilo scientifico del coordinatore scientifico (PI) e dei responsabili di unità di ricerca, nonché per l’originalità, l’adeguatezza metodologica, l’impatto e la fattibilità. È fondamentale inoltre che i progetti contribuiscano alla creazione di posti di lavoro, favorendo l'assunzione di giovani ricercatori e che generino ricadute positive sulla produttività delle imprese e dell’economia.
Al fine di avere maggiori possibilità di accedere ai finanziamenti si consiglia di identificare un coordinatore scientifico (Principal Investigator) di età inferiore ai 40 anni.
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