Scadenza: 24 ottobre 2024
Archiviato

Programma/Ente di finanziamento

Regione Emilia-Romagna

Dotazione Complessiva
€ 1.000.000
Co-finanziamento
80%
Vai al bando
Bando scaduto
Livello difficoltà bando
Intermedio

Finalità

La Regione Emilia- Romagna, in attuazione dei principi contenuti nella Legge regionale 6/2014 “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere”, intende:

  • ridurre le disparità di genere, finanziando progetti che valorizzino il ruolo e la capacità delle donne nel mondo produttivo al fine di sostenere l’apporto delle donne all’economia e nella società come componente fondamentale dei processi di sviluppo locale anche facilitandone l’inserimento lavorativo;
  • promuovere politiche di condivisione e conciliazione tra vita lavorativa e familiare, tra tempi di lavoro retribuito, delle relazioni, della cura attraverso il rafforzamento di servizi anche interni alle aziende a supporto dei bisogni conciliativi espressi da persone e famiglie.

Interventi ammissibili

La Regione intende finanziare proposte progettuali che intendo rispondere a uno dei seguenti obiettivi:

Obiettivo generale A:

  • Realizzare iniziative che si prefiggano di intervenire, in modo diretto o indiretto, in favore dell’accesso e qualificazione dell’attività lavorativa delle donne (dipendente, autonoma, imprenditoriale o professionale) nel territorio dell’Emilia-Romagna, perseguendo, in particolare, le finalità specifiche di favorire la riduzione del differenziale salariale di genere e la diffusione della cultura di impresa tra le donne e di rafforzare il ruolo delle donne nell’economia e nella società. Saranno fortemente valorizzati i progetti territoriali che prevedono l’attivazione di sinergie e collaborazioni tra soggetti pubblici e privati (Enti pubblici, imprese, organizzazioni sindacali, organizzazioni del privato sociale) attivate in una logica di rete.

Obiettivo generale B:

  • Promuovere ed incrementare progetti di welfare aziendale e welfare di comunità che migliorino una organizzazione del lavoro e incidano favorevolmente sulla qualità della vita delle persone, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’AGENDA 2030. Saranno fortemente valorizzati i progetti territoriali che prevedono l’attivazione di sinergie e collaborazioni tra soggetti pubblici e privati (Enti pubblici, imprese, organizzazioni sindacali, organizzazioni del privato sociale) attivate in una logica di rete.

Nello specifico, le attività dovranno riguardare:

Obiettivo generale A:

  • sviluppare servizi di assistenza e consulenza tecnica e manageriale per favorire la preparazione professionale delle imprenditrici e delle lavoratrici autonome in ordine all’avvio e alla migliore conduzione della propria attività in particolare attraverso interventi da realizzare all’interno delle organizzazioni/imprese;
  • formazione, assistenza e consulenza finalizzata all’inserimento lavorativo e all’autoimpiego autoimprenditorialità femminile;
  • promuovere l’empowerment femminile, una diversa percezione di sé e delle proprie possibilità di sviluppo professionale e socioeconomico anche nei settori innovativi e ad alta tecnologia, prevedendo anche iniziative di coaching, in collaborazione con le imprese e le Università;
  • valorizzare la diversità e il talento femminile anche attraverso lo scambio di esperienze professionali e la contaminazione intergenerazionale;
  • promuovere progettualità educative, formative, professionalizzanti, mirate alla conoscenza e acquisizione di competenza da parte delle donne di ogni età in materia economico-finanziaria e gestione del risparmio; realizzare misure volte a promuovere il benessere organizzativo nelle imprese, a valorizzare le diversità (in particolare le differenze di genere), a sviluppare percorsi di inclusione sociale e lavorativa di donne a rischio di fragilità sociale (ad esempio vittime di violenza di genere) e a promuovere una maggiore attenzione alle esigenze delle lavoratrici/lavoratori anche in un’ottica di conciliazione vita lavoro.
  • promuovere il sistema di certificazione della parità di genere, ai sensi dell’art. 46bis D. Lgs. 198 e alla prassi PdR 125/2022, tra le piccole e medie imprese del tessuto economico locale/regionale.

Obiettivo generale B:

  • attivazione di reti territoriali pubblico/privato che favoriscano e supportino micro, piccole e medie imprese:
    • per l’analisi dei fabbisogni di welfare aziendale/territoriale da parte dei lavoratori e delle lavoratrici;
    • per la costruzione di piani di congedo e piani di flessibilità aziendale e per l’adozione di misure flessibili di lavoro;
    • per lo sviluppo della contrattazione territoriale e accordi di secondo livello in relazione ad interventi di innovazione organizzativa e a misure di conciliazione vita-lavoro e condivisione delle responsabilità di cura;
  • coprogettazione e realizzazione di iniziative pilota/sperimentali al fine di:
    • promuovere e attivare azioni di time saving in favore di titolari o dipendenti di organizzazioni e/o imprese per attività non legate alla gestione dell’azienda;
    • sviluppare e realizzare progetti comuni per la creazione di servizi interaziendali da realizzare in collaborazione anche con cooperative di servizi, associazioni del privato sociale;
    • supportare l’adozione di modalità di lavoro flessibili e di spazi di lavoro condivisi (es: co-working, smart working, telelavoro);
  • sviluppare azioni di welfare di comunità/territoriale attraverso la collaborazione di una ampia rete di servizi, aziende e di operatori – indifferentemente Enti pubblici o privati - in un’ottica di work-life balance e di condivisione delle responsabilità di cura;
  • allargare le reti di welfare e/o di conciliazione già esistenti attraverso il coinvolgimento di nuovi soggetti (imprese, enti di formazione, università, amministrazioni locali, parti sociali).

I progetti promossi devono essere realizzati nel territorio regionale e dovranno essere avviati già a partire dal 2025 e concludersi entro e non oltre il 31/12/2026. Ciascun soggetto proponente può presentare un solo progetto.

Chi può partecipare

Potranno essere ammessi ai contributi regionali esclusivamente i seguenti soggetti:

  • gli Enti locali, in forma singola o associata, della Regione Emilia-Romagna;
  • le Associazioni di promozione sociale iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore o in fase di trasmigrazione alla data di pubblicazione del bando;
  • le Organizzazioni di volontariato, iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore o in fase di trasmigrazione alla data di pubblicazione del bando;
  • le ONLUS iscritte nell'anagrafe unica di cui all'art. 11 del D.Lgs. 460/1997.

Ciascun soggetto proponente può presentare un solo progetto.

Qualora i progetti siano presentati in partenariato attraverso l'attivazione di una rete tra vari soggetti pubblici e/o privati nella predisposizione e realizzazione dei progetti medesimi, per soggetto proponente/beneficiario è da intendersi il soggetto capofila. Ciascun soggetto può presentare un progetto in qualità di capofila ed essere partner al massimo in un altro progetto. Ciascun soggetto che non sia capofila può essere partner in non più di 2 progetti.

Entità del contributo

Le risorse finanziarie ammontano complessivamente a 1.000.000 Euro. La percentuale massima del contributo regionale, in rapporto al costo del progetto, è stabilita fino all'80% del costo complessivo

 Ai fini dell’ammissione ai contributi il costo minimo complessivo dei progetti promossi dai soggetti beneficiari non potrà essere inferiore a 10.000 Euro e il costo massimo complessivo non potrà essere superiore a 50.000 Euro.

Link e Documenti

Pagina web per formulari e documenti

Bando

Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali.

Consigli degli esperti

Le domande potranno essere inviate dal 03/10 al 24/10. 

Le spese ammissibili sono tutti quei costi che possiamo imputare nel budget di progetto. Si consiglia pertanto di verificarle con attenzione (Cfr. sez. 2.2, pag. 6 del bando).

Presta attenzione ai criteri di valutazione adottati dall’Ente per valutare le proposte progettuali. La lettura preliminare dei criteri ti aiuterà a capire se il tuo progetto possiede le caratteristiche per aggiudicarsi il contributo (Cfr. sez. 2.4, pag. 9 del bando).

È fondamentale chiedersi sin da subito se si possiedono le risorse necessarie per far partire il progetto. Assicurati, dunque, di aver compreso le modalità di erogazione del contributo (Cfr. sez. 2.5, pag. 10 del bando).

Hai bisogno di maggiori informazioni? Contatta il Responsabile del bando al seguente indirizzo e-mail: enzo.dicandilo@regione.emilia-romagna.it.

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