15 febbraio 2018
PROGRAMMA DI RIFERIMENTOPOR FSE 2014-2020 - Asse II - Azione 9.1.3 e 9.4.2
OBIETTIVOPOR FSE 2014-2020 - Asse II - Azione 9.1.3 e 9.4.2
L'obiettivo dell'avviso, è quello di sostenere l'attuazione di progetti per la realizzazione di laboratori sociali, per la diffusione di una cultura della gestionepubblici.
L'avviso finanzia progetti integrati per la gestione sociale dei quartieri di edilizia pubblica in Lombardia, ciascuno dei quali si compone obbligatoriamente didue sub progetti finalizzati:
-
alla promozione di laboratori sociali (subprogettoabitativi;
-"Inclusione attiva" a valere sull'azione 9.1.3).
I due sub progetti, pur se autonomi con riferimento agli obiettivi e risultati attesi, si sviluppano in modo complementare al fine di rafforzare l'efficacia deiservizi di promozione e accompagnamento all'abitare assistito.
Il laboratorio sociale è inteso come "servizio di prossimità e di presidio territoriale locale", volto a promuovere azioni di inclusione sociale, a sostegno deisoggetti target, caratterizzati da fragilità sociale.
Il laboratorio sociale è sede operativa della quale si sviluppano le varie fasi di intervento e si realizzazione in parte le attività. E' infine un luogo di ascolto deibisogni dei residenti del quartiere e di raccolta delle segnalazioni.
DESCRIZIONEPOR FSE 2014-2020 - Asse II - Azione 9.1.3 e 9.4.2
L'obiettivo dell'avviso, è quello di sostenere l'attuazione di progetti per la realizzazione di laboratori sociali, per la diffusione di una cultura della gestionepubblici.
L'avviso finanzia progetti integrati per la gestione sociale dei quartieri di edilizia pubblica in Lombardia, ciascuno dei quali si compone obbligatoriamente didue sub progetti finalizzati:
-
alla promozione di laboratori sociali (subprogettoabitativi;
-"Inclusione attiva" a valere sull'azione 9.1.3).
I due sub progetti, pur se autonomi con riferimento agli obiettivi e risultati attesi, si sviluppano in modo complementare al fine di rafforzare l'efficacia deiservizi di promozione e accompagnamento all'abitare assistito.
Il laboratorio sociale è inteso come "servizio di prossimità e di presidio territoriale locale", volto a promuovere azioni di inclusione sociale, a sostegno deisoggetti target, caratterizzati da fragilità sociale.
Il laboratorio sociale è sede operativa della quale si sviluppano le varie fasi di intervento e si realizzazione in parte le attività. E' infine un luogo di ascolto deibisogni dei residenti del quartiere e di raccolta delle segnalazioni.
AZIONI FINANZIATEIl presente avviso prevede interventi per la realizzazione di laboratori sociali di Quartiere, a cui si devono accompagnare, in aggiunta, servizi formativi e servizi al lavoro per la prevenzione e riduzione delle situazioni di temporanea difficoltà economica e vulnerabilità sociale degli abitanti dei quartieri interessati.
In coerenza con gli obiettivi specifici del POR FSE cui fanno riferimento le azioni 9.1.3 e 9.4.2 i progetti sono diretti a realizzare i seguenti obiettivi specifici:
- avviare Laboratori Sociali di Quartiere che abbiano lo scopo di coinvolgere gli abitanti in una logica di comunità;
- avvicinare gli abitanti del quartiere alla gestione sociale e creare interesse sui laboratori sociali;- informare sul processo di gestione sociale in corso;
- offrire servizi di promozione e accompagnamento all’abitare assistito;
- sperimentare nuovi modelli sociali e abitativi finalizzati a soddisfare i bisogni dei nuclei più fragili;
- offrire occasioni formative che aiutino a ripensare i consumi familiari;
- favorire l’accesso ai servizi per il lavoro presenti sul territorio;
- sperimentare forme di sostegno a percorsi formativi per riqualificare le competenze dei soggetti fragili;
- creare e descrivere “modelli” di intervento replicabili in contesti analoghi e curarne la disseminazione in almeno un altro contesto, attraverso un’iniziativa pubblica.
Inoltre, tali progetti possono sperimentare esperienze innovative di gestione sociale degli immobili, adibiti a Servizi Abitativi Pubblici (SAP), secondo le indicazioni della L.R. 16/2016.
In linea con gli indicatori di risultato delle azioni 9.4.2 e 9.1.3, i benefici di lungo termine, che possono essere raggiunti, si traducono in:
- riduzione del disagio abitativo;
- prevenzione/riduzione della morosità;
- miglioramento della qualità dell’abitare quotidiano, mediante responsabilizzazione dei nuclei familiari alla cura dell’alloggio e parti comuni come “bene comune”;
- avvio di un processo di recupero o creazione della appartenenza ad una “comunità di abitanti”;
- avvio di un cambiamento culturale, finalizzato a modificare l’approccio alla fruizione della casa pubblica, quale leva su cui innestare un circolo virtuoso che contribuisca a contrastare la fragilità familiare.
Ciascun progetto integrato sarà strutturato in due sub-progetti.
Il sub-progetto "Laboratorio sociale" dovrà ricomprendere le seguenti aree di intervento:
Aree di intervento obbligatorie:
-contrasto alla morosità incolpevole: sostegno a misure in grado di contrastare il fenomeno della morosità incolpevole, nello spirito di quanto richiamato in particolare nella L.R. 16/2016 all'articolo 4, c.5;
-la possibilità di costruire o rafforzare la presenza nei quartieri di luoghi quali quelli denominati "Laboratori sociali" come punti di "presa in carico" personalizzata di situazioni di fragilità.
E' inoltre possibile prevedere anche la seguente area di intervento:
-consapevoli e responsabili della qualità del proprio abitare.
Le attività sopradescritte dovranno essere svolte da soggetti presenti nell'accordo del partenariato o Ats: non è ammessa la delega a terzi.
Il sub-progetto "Inclusione attiva" dovrà prevedere la seguente area di intervento:
-del lavoro attraverso la costruzione di percorsi di empowerment in favore di soggetti esclusi dal mercato del lavoro e in condizione di fragilità economica e sociale nell'ambito del quartiere oggetto dell'intervento.
La proposta progettuale dovrà declinare, per ciascuna delle aree di intervento sopra descritte, le attività che si intendo realizzare per il conseguimento dei risultati attesi, tra cui, a mero titolo esemplificativo si indicano:
-attivazione di iniziative e strumenti di comunicazione e sensibilizzazione sulle attività del laboratorio sociale e per l'inclusione attiva;
-
organizzazione di occasioni di mediazione culturale con inquilini di diverse nazionalità;
-organizzazione di occasioni di gestione condivisa di eventi/spazi/giardini/orti;
-degli abitanti del quartiere;
-organizzazione di eventi di promozione del piccolo commercio di vicinato, come occasione per creare una rete, all'interno della comunità locale;
-promozione della cura del bene assegnato;
-promozione di modalità nuove per ripensare i consumi della famiglia, inventare nuove attività e forme di partecipazione attiva alla comunità di appartenenza;
-informazione e orientamento sui servizi formativi e al lavoro presenti sul territorio;
-attivazione di percorsi di inclusione attiva attraverso l'accesso alle politiche attive del lavoro;
-promozione di modalità di intervento multidimensionali in grado di integrare gli obiettivi del laboratorio sociale con quelli di inclusione attiva.
La proposta progettuale dovrà esplicitare le caratteristiche dei bisogni/problemi del quartiere nei confronti dei quali si intende intervenire e gli obiettivi di cambiamento che il progetto intende conseguire per darvirisposta.
Le attività progettuali dovranno concludersi entro 24 mesi dalla data di avvio del progetto e comunque non oltre il termine del 16 maggio 2020.La rendicontazione finale del progetto integrato dovrà essere prodotta entro il 16 luglio 2020.
CHI PUO' PARTECIPAREIl progetto integrato deve essere presentato da un partenariato composto da almeno tre soggetti appartenenti alle seguenti categorie di soggetti ammissibili:
- Comuni del territorio della Regione Lombardia;
- Aziende Lombarde Edilizia Residenziale, (di seguito ALER);
- Operatori accreditati in Regione Lombardia per i servizi al lavoro e alla formazione;
- Organizzazioni del terzo settore iscritte nei registri regionali o nazionali o ad analoghi elenchi regionali/nazionali;
- Imprese sociali;
- Enti riconosciuti dalle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese.
Il ruolo di capofila del partenariato potrà essere assunto unicamente da uno dei seguenti soggetti ammissibili: Comuni o ALER. Il soggetto capofila è responsabile e coordinatore del progetto, unico interlocutore diretto nei confronti di Regione Lombardia, secondo quanto previsto nel Manuale di Gestione (Allegato B parte prima).
Il capofila non deve necessariamente coincidere con il proprietario degli alloggi del quartiere oggetto dell’intervento.
Ogni partenariato dovrà inoltre obbligatoriamente prevedere la presenza di almeno un ente accreditato per i servizi alla formazione, al lavoro o ad entrambi, per lo svolgimento delle attività previste nell’ambito del sub-progetto “Inclusione attiva”.
E’ possibile presentare un solo progetto in qualità di capofila, ad eccezione del Comune di Milano e di ALER Milano, che, in ragione della densità demografica e del patrimonio abitativo, potranno eventualmente partecipare in qualità di capofila fino ad un massimo di due progetti.
In qualità di partner i soggetti ammissibili possono partecipare a più progetti integrati.
In caso di ammissione al finanziamento, i partner devono sottoscrivere una scrittura privata non registrata (Accordo di partenariato) o costituirsi in Associazione Temporanea di Scopo (ATS).
ENTITA' CONTRIBUTOLe risorse a disposizione sono 3,8 mln euro.
Sarà riconosciuto un contributo pubblico a fondo perduto a valere sulle risorse FSE del POR 2014/2020 Asse II Inclusione sociale e Lotta alla povertà (azione 91.3 e 9.4.2).
Sono previste tre tranches di erogazione.
Ciascun progetto integrato si struttura obbligatoriamente in due sub-progetti:
-
sub-progetto "Laboratorio sociale" (azione 9.4.2) per il quale sarà riconosciuto un contributo pubblico fino ad un massimo di 120.000,00 €. E’ facoltà del partenariato fornire un cofinanziamento privato. Il costo totale massimo del sub-progetto, anche nel caso di cofinanziamento privato, non potrà comunque essere superiore 120.000,00 €.
-sub-progetto "Inclusione attiva" (azione 9.1.3) per il quale sarà riconosciuto un contributo pubblico, calcolato in modo proporzionale alla dimensione delle attività realizzate nell’ambito del sub-progetto "Laboratorio sociale", come di seguito indicato:
budget del sub-progetto "inclusione attiva" = valore del contributo pubblico del sub-progetto "laboratorio sociale" + 10% valore del contributo pubblico del sub-progetto "laboratorio sociale".
Il contributo massimo riconosciuto per la realizzazione del sub-progetto "Inclusione attiva" sarà comunque erogato nella misura del numero di percorsi effettivamente attivati e del valore dei servizi fruiti. Ciascun percorso di inclusione attiva potrà avere un valore massimo di 2.000 € per la fruizione di servizi al lavoro e alla formazione e per ciascun percorso fruito potrà essere erogata un’indennità di partecipazione, pari al valore delle politiche attive fruite, fino ad un massimo di 2.000 €.
L’indennità è cumulabile con il contributo di solidarietà previsto dalla DGR 6755 del 21 giugno 2017 e ss.mm.ii. Detta indennità è finalizzata prioritariamente a favorire la partecipazione ai percorsi di inclusione attiva nonché a prevenire e fronteggiare le difficoltà nel sostenere i costi abitativi.
COME PARTECIPARE
PAESI AMMISSIBILI
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SITO WEBNULL
FORMULARI E DOCUMENTIPagina web per documenti e formulari
Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali. - NULL
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