Regione Lazio
La Regione Lazio e, in particolare, la città di Roma eserciteranno presumibilmente una forza attrattiva notevole verso la popolazione ucraina, connessa con i bisogni di inserimento nei percorsi di accoglienza, nonché con la possibilità di incontrare membri della propria comunità o operatori e operatrici di associazioni e organizzazioni del terzo settore. Risulta necessaria, in tal senso, la realizzazione da parte della Regione di azioni integrate a livello territoriale che possano offrire percorsi di inclusione di carattere abitativo, linguistico, lavorativo e scolastico, da mettere a disposizione dei rifugiati ucraini che giungeranno sul territorio usufruendo della protezione temporanea.
Attraverso il bando, la Regione Lazio intende quindi realizzare un intervento specifico volto alla creazione e allo sviluppo di reti per l’inclusione socio-lavorativa della popolazione ucraina, con il coinvolgimento attivo delle associazioni e organizzazioni del terzo settore che operano sul territorio regionale, al fine di definire un modello di governance e di erogazione di servizi standardizzati e conseguire così elevati livelli di qualità per l’erogazione dei servizi stessi.
Gli interventi ammessi a finanziamento devono essere articolati in azioni personalizzate a carattere individuale e azioni articolate per gruppi formati da un minimo di 20 ad un massimo di 40 destinatari tramite il più ampio coinvolgimento dei soggetti interessati. I progetti dovranno altresì essere caratterizzati da un elevato livello di integrazione degli interventi e porsi come approccio di fondo quello di coinvolgere i destinatari in azioni positive di politica attiva o comunque in interventi che rafforzino i processi di empowerment dei singoli individui, verso la definizione di traiettorie personali di stabilizzazione e di inserimento socio-lavorativo accompagnate nei contesti prescelti e rispondenti ai particolari bisogni individuali.
L’erogazione dei servizi deve essere completamente fruibile, sia sul piano della logistica che sul piano delle metodologie utilizzate e dei contenuti prodotti, da parte di tutti, comprese le persone con disabilità motorie o cognitive di tipo lieve.
Azione 1
All’interno dell’Azione 1 il soggetto proponente dovrà prevedere, ai fini dell’ammissibilità della proposta progettuale, una o più azioni tra quelle indicate nelle Categorie 1 e II.
L’iniziativa si articola in una prima fase caratterizzata dalla presa in carico dei destinatari dell’intervento che si attuerà con modalità diverse a seconda delle tipologie e potrà prevedere sia interventi di individuazione diretta sul territorio, sia prese in carico in collaborazione con le reti e i servizi competenti di riferimento rispetto ai target scelti. Al pari verrà realizzata anche l’attività di orientamento attraverso approcci di assessment e counseling al fine di conseguire una valutazione iniziale delle risorse, delle competenze, delle attitudini, dei desiderata della persona così come anche delle difficoltà di ordine sociale economico del contesto familiare e sociale e di eventuali problematiche sanitarie. L’attività può essere condotta secondo modalità di gruppo e/o individuale e sarà diretta alla realizzazione di uno screening propedeutico alla definizione del successivo progetto individualizzato. Una volta terminata questa prima fase conoscitiva, l’attività proseguirà attraverso l’articolazione delle seguenti categorie di interventi che verranno realizzati dai componenti dell’ATI/ATS in base alle loro specifiche caratteristiche.
Categoria 1 - Interventi di rafforzamento delle conoscenze e delle competenze e loro riconoscimento:
Categoria II - Interventi di sostegno di base per i bisogni di target specifici:
Categoria III - Interventi di politica attiva per l’inserimento lavorativo e l’accesso alla formazione professionale e alta formazione:
Ogni intervento dovrà prevedere obbligatoriamente la realizzazione dell’Azione 1 e dell’Azione 2.
Per le tre Categorie indicate la modalità di prestazione del servizio alla persona dovrà avvenire tramite l’affiancamento di una figura tutor che garantisca la facilitazione di un percorso di integrazione sociale il cui apporto dovrà tenere conto dell‘intensità del fabbisogno della persona presa in carico. Le proposte dovranno, inoltre, tener conto di un rapporto adeguato tra i mediatori culturali ed i destinatari delle singole azioni dei progetti.
Azione 2
Il progetto dovrà essere inserito, in un’ottica di sistema, all’interno di un percorso di integrazione e di condivisione delle pratiche messe in campo a livello territoriale. Il soggetto attuatore dovrà, pertanto, rappresentare parte attiva di un processo di confronto e di costruzione di un sistema di inclusione diffuso sul territorio che miri alla realizzazione di azioni integrate in modalità di rete, specificamente rivolte all’accoglienza e all’integrazione della popolazione rifugiata ucraina. Nello specifico, la costruzione di reti territoriali potrà avvenire attraverso la realizzazione di tavoli territoriali e tramite specifici accordi di partenariato con le Istituzioni, locali e/o centrali, attive sul territorio con riferimento alla specifica tematica e/o con operatori del no profit, dell’impresa sociale e dell’imprenditoria territoriale. Al fine di garantire l’adeguata realizzazione dell’azione dovranno essere specificamente indicate n. 2 risorse professionali incaricate di portare avanti le attività di integrazione e messa in rete in collaborazione con i soggetti sopra indicati con particolare riferimento agli strumenti di intervento della Categoria III. In fase di presentazione del progetto il proponente dovrà allegare una dichiarazione di manifestazione di interesse dei soggetti della rete territoriale che si propone di attivare, nella quale venga esplicitato l’adesione rispetto agli obiettivi e alle modalità di intervento proposte nell’ambito dell’Azione 1, dettagliandoli in base alla caratteristiche dei destinatari, così da consentire una valutazione anche in termini di efficienza progettuale (congruità dei costi), anche modalità e entità dell’impegno per garantire il ruolo pro-attivo da perseguire per la positiva riuscita del progetto, secondo quanto indicato nell’Azione 2.
Si precisa che, per quanto concerne l’Azione 2, deve essere dettagliatamente descritta all’interno della proposta progettuale, incluse le scelte del proponente per consentire una più ampia e strutturata azione di sistema che consenta l’attuazione di quanto previsto per la Categoria III - Interventi di politica attiva per l’inserimento lavorativo e l’accesso alla formazione professionale e alta formazione.
Target group: profughi provenienti dal territorio dell’Ucraina (cittadini ucraini e non), con particolare riferimento ai soggetti che presentano condizioni di disabilità anche sensoriale, che usufruiscono della protezione temporanea per i rifugiati
Durata massima dei progetti: 15 mesi, salvo proroghe autorizzate dall’Amministrazione. Per ogni singolo destinatario, il percorso individuale e le relative azioni che lo articolano non potranno avere durata superiore ai 12 mesi.
Possono presentare proposte progettuali Associazioni Temporanee di Imprese (ATI)/Associazioni Temporanee di Scopo (ATS) formate obbligatoriamente da:
Ciascuna soggetto proponente può presentare al massimo tre proposte progettuali nell’ambito di diverse ATI/ATS.
Dotazione finanziaria complessiva: 10.000.000 Euro
Attenzione! L’importo relativo agli interventi di cui all’Azione 1 - Categoria III non rientra nella dotazione finanziaria del bando, ma sarà assegnato attraverso un incremento della dotazione delle procedure con una finalizzazione nei confronti dei destinatari dell’iniziativa.
Quota di cofinanziamento:
Pagina web per formulari e documenti
Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali.
Attenzione! Gli enti del terzo settore che svolgeranno il ruolo di soggetto capofila devono essere in possesso di specifici requisiti (Cfr. Art. 7, pag. 10 del bando).
Il finanziamento non è cumulabile con alcun’altra agevolazione pubblica prevista da norme regionali, statali, comunitarie o altre forme di incentivazione in genere, per i medesimi costi ammissibili.
Verifica quali sono i costi ammissibili, cioè tutti quei costi che possiamo imputare nel budget di progetto (Cfr. Art. 15, pagg. 14 e ss. del bando).
Leggi scrupolosamente i criteri di valutazione adottati dall’Ente per valutare le proposte progettuali. La lettura preliminare dei criteri ti aiuterà a capire se il tuo progetto possiede le caratteristiche per aggiudicarsi il contributo. Nella fase di scrittura i criteri di valutazione ti guideranno per capire la lunghezza e l’importanza che sarà necessario dare ai singoli paragrafi della proposta progettuale. Dovrò dare maggiore rilevanza ai paragrafi che si riferiscono ai criteri di valutazione che hanno maggior punteggio perché sono quelli su cui si baserà la valutazione del progetto (Cfr. Art. 12, pagg. 12 e ss. del bando).
Assicurati di aver essere in possesso delle risorse necessarie per far partire il progetto. Tieni presente che l’erogazione del finanziamento avverrà in tre tranche (Cfr. Art. 16, pag. 15 del bando):
È sempre consigliabile prendere contatto diretto con l’Ente finanziatore, ti aiuterà a comprendere se il tuo progetto possiede le giuste caratteristiche per essere finanziato (inclusioneucraini@regione.lazio.it).
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