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Le seguenti attività di imprese agricole di enti pubblici saranno finanziate:
- sistemazioni idraulico-agrarie, per la riduzione del rischio di dissesto idro-geologico, ad esempio drenaggi profondi, opere di consolidamento di versanti, inclusa eventualmente e anche la messa in sicurezza della viabilità aziendale privata qualora ricada nell’area in a rischio dissesto in cui insistono i fabbricati produttivi o terreni in coltura oggetto di tutela;
- lavori di carattere strutturale sul reticolo idrografico minore (fossi, canali e rii) non demaniale, opere di regimazione idraulico-forestale (in acque non demaniali) prevalentemente con tecniche di ingegneria naturalistica o di bioingegneria forestale (come briglie, traverse, muretti, palificate, terrazzamenti);
- drenaggio delle acque superficiali con canalizzazioni e pozzetti. Sono comprese anche le spese tecniche generali, come onorari di professionisti o consulenti, incluse le indagini geognostiche, in misura non superiore al 10% dell’importo ammissibile.
Verranno finanziati inoltre tutti gli interventi di prevenzione che riguardano i danni arrecabili a terreni coltivati o immobili aziendali
ricadenti nelle zone di frana attiva.
Il bando non riguarda azioni di ripristino di danni già avvenuti.
Saranno prioritari gli interventi:
- effettuati nelle aree agricole dove incombono rischi di frane a ridosso di allevamenti zootecnici, fienili, serre fisse, immobili dedicati alla lavorazione e trasformazione dei prodotti aziendali, magazzini per attrezzi;
- su frutteti, uliveti, vigneti, superfici seminabili e vivai;
- in aree svantaggiate, in alcune aree dell’appennino emiliano, piacentino-parmense e dell’Alta Valmarecchia;
- in aziende condotte da giovani imprenditori.
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Saranno ammissibili al contributo le spese sostenute per interventi realizzati sul territorio regionale quali:
- sistemazioni idraulico-agrarie ed interventi a carattere strutturale per la riduzione del rischio di dissesto idro-geologico (quali, ad. es., drenaggi profondi, opere di consolidamento di versanti comprensive di eventuali interventi di rimodellamento morfologico dei versanti stessi funzionali a mantenerne e migliorarne le condizioni di stabilità). In tale ambito può essere ricompresa la messa in sicurezza della viabilità aziendale privata qualora ricada nell’area in dissesto in cui insistono fabbricati produttivi / terreni in attualità di coltura alla cui tutela il progetto è finalizzato;
- lavori di carattere strutturale;
- realizzazione di opere di regimazione idraulico-forestale (in acque non demaniali) prevalentemente con tecniche di ingegneria naturalistica o di bioingegneria forestale (briglie, traverse, muretti, palificate, gradonate, terrazzamenti, ecc.);
- spese tecniche generali, come onorari di professionisti o consulenti, in misura non superiore al 10% dell’importo ammissibile di cui alle precedenti voci, incluse le indagini "geognostiche".
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