Scadenza: 31 luglio 2024
Archiviato

Programma/Ente di finanziamento

Ministero della Cultura - Direzione Generale Creatività Contemporanea

Dotazione Complessiva
€ 1.800.000
Finanziamento Massimo
€100.000
Co-finanziamento
80%
Vai al bando
Bando scaduto
Livello difficoltà bando
Intermedio

Finalità

Il Ministero intende:

  • supportare la creazione di reti nazionali per la valorizzazione delle risorse artistiche dei territori, specie di quelli cosiddetti “fragili”, anche in una prospettiva di ibridazione di linguaggi e tecniche;
  • consolidare le connessioni tra le organizzazioni che operano nei territori e i soggetti istituzionali che supportano tali progettualità;
  • migliorare i servizi, la fruizione e le funzioni culturali;
  • attivare percorsi di co-programmazione, co-progettazione e implementazione delle attività coinvolgendo artisti e professionisti della cultura, cittadini e soggetti attivi sul territorio;
  • sostenere la ricerca di nuovi linguaggi artistici e culturali, anche nelle forme e nei metodi ibridati tipici della creatività contemporanea;
  • incentivare la ricerca e diffusione di nuove pratiche e la replicabilità di nuovi modelli di organizzazione e di gestione dei nuovi spazi culturali;
  • favorire la sperimentazione di nuovi modelli di collaborazione tra pubblico e privato;
  • promuovere, in particolare tra gli studenti e nelle scuole, l'arte come forma di impegno sociale e di contrasto al degrado.

Interventi ammissibili

L’Avviso è rivolto a sostenere i luoghi della cultura, spazi ibridi, in cui si sperimentano nuovi modi di progettare, produrre, distribuire e fruire cultura, costruire cittadinanza e fare welfare. Laboratori che pongono al centro pratiche di innovazione culturale e artistica, sociale e civica. Luoghi che aggregano differenti attori e tessono inedite relazioni tra pubblico, privato, terzo settore e singoli cittadini attraverso pratiche culturali collaborative e azioni di attivazione e coesione sociale.

L’Avviso intende promuovere i centri culturali innovativi, nati da processi di rigenerazione urbana o di recupero di spazi dismessi o in abbandono mediante l’iniziativa di organizzazioni no profit. Essi costituiscono laboratori permanenti di creatività, luoghi di incontro, confronto e scambio di reti e comunità in cui si sviluppano progettualità innovative basate su linguaggi artistici e creativi.

Luoghi caratterizzati da una natura prevalentemente culturale, che indagano in particolare il contemporaneo attraverso forme e pratiche plurali, quali ad esempio: residenze artistiche, progetti di arte pubblica o partecipata, rassegne di arti performative, mostre, seminari, spettacoli teatrali, concerti, gestione comunitaria di beni culturali, festival, presentazioni di libri e riviste.

Spazi ibridi, dove si succedono ambienti plurifunzionali, quali ad esempio: biblioteche, librerie, bar, ristoranti, aule multiuso (incontri, didattica, esposizioni, ecc.), laboratori adibiti a differenti scopi (artigianato condiviso, fabbricazione digitale, ecc.), sale proiezioni, spazi teatrali.

Nuovi centri culturali dove si esercita la contaminazione tra la dimensione sociale e quella culturale. Luoghi dove si esplorano nuove dimensioni della produzione artistica partecipata, come pratica di innovazione sociale e civica e, al contempo, si sperimentano modelli di sostenibilità economica volti a valorizzare le opportunità generative o attrattive per l’imprenditoria giovanile presenti nei contesti territoriali di riferimento.

Possono essere candidati i centri culturali aventi le seguenti caratteristiche:

  • essere uno spazio fisico aperto alla fruizione pubblica con sede in Italia;
  • essere stati realizzati attraverso un processo di rigenerazione, recupero e rivitalizzazione di uno o più aree o immobili (di proprietà pubblica o privata, urbana e non) dismessi o sottoutilizzati;
  • essere già attivi e operativi da almeno 2 anni rispetto alla data di pubblicazione dell’avviso. Questo requisito è ridotto a 1 anno nelle ipotesi di progettualità presentate in accordo con un ente locale;
  • avere una dimensione principalmente artistica, culturale e creativa;
  • essere in regola con la normativa in tema di edilizia, urbanistica, sicurezza e salute;
  • avere un ruolo attivo nei territori di appartenenza e nelle comunità locali.

Le candidature ammissibili devono mirare a realizzare iniziative e processi destinati ad avviare percorsi di sviluppo dei luoghi rigenerati rispetto a uno degli ambiti tematici di seguito riportati:

  • INNOVAZIONE QUALITÀ ARTISTICA E CULTURALE. Proposte volte a ricercare la qualità artistica e culturale attraverso la sperimentazione di nuovi linguaggi e in stretta connessione con le comunità di riferimento. Attività afferenti all’organizzazione di mostre temporanee, seminari, convegni, laboratori, ospitalità di artisti nazionali e internazionali, produzione di opere artistiche anche transdisciplinari, partecipazione a reti o programmi nazionali e internazionali. Riadattare o trasformare gli spazi rigenerati attraverso processi di co-progettazione finalizzati a incrementare la fruibilità, l’accessibilità, la qualità degli spazi e l’attrattività, in collaborazione con il supporto di creativi e professionisti del settore e con le infrastrutture territoriali quali: musei, biblioteche, archivi, ecc.;
  • INNOVAZIONE SOCIALE. Proposte volte a implementare e diversificare le attività in ambito culturale, creativo e sociale. Azioni dirette a facilitare la dimensione sociale dell’offerta artistica e creativa. Potenziare le attività educative, formative, artistiche capaci di coinvolgere le differenti comunità, realizzare processi di aggregazione e coesione sociale e sviluppare nuove forme di cittadinanza attiva. Sostenere il consolidamento delle reti territoriali esistenti, la costituzione di nuove reti nazionali ed europee per favorire processi di condivisione, crescita e potenziamento e generare impatto territoriale, pluralismo e ingaggio delle comunità;
  • INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA E GESTIONALE. Proposte volte a presentare nuovi modelli di imprenditorialità, di sostenibilità economica, di gestione delle criticità e dell’organizzazione interna, intesa come insieme di processi, ruoli, responsabilità e incentivi dei soggetti coinvolti. Favorire la costruzione di collaborazioni tra pubblico e privato, tra portatori di interessi e soggetti istituzionali. Sostenere la nascita e la crescita di forme imprenditoriali sperimentali in ambito culturale e creativo attraverso l’attivazione di ambienti abilitanti e il trasferimento di competenze capaci di generare nuove progettualità in ambito creativo e culturale.

Chi può partecipare

L’avviso pubblico è indirizzato a organizzazioni no profit presenti nei nuovi centri culturali che devono avere le seguenti caratteristicheessere uno spazio fisico aperto alla fruizione pubblica con sede in Italia; essere stati realizzati attraverso un processo di rigenerazione, recupero e rivitalizzazione di uno o più aree o immobili (di proprietà pubblica o privata, urbana e non) dismessi o sottoutilizzati; essere già attivi e operativi da almeno due anni rispetto alla data di pubblicazione dell’avviso pubblico (requisito ridotto a un anno nelle ipotesi di progettualità presentate in accordo con un ente locale); avere una dimensione principalmente artistica, culturale e creativa; essere in regola con la normativa in tema di edilizia, urbanistica, sicurezza e salute; avere un ruolo attivo nei territori di appartenenza e nelle comunità locali. Nell’ambito delle candidature sono previsti i seguenti profili:

  • proponente singolo o proponente capofila, per il quale possono proporsi organizzazioni no profit dedicate alla cultura, quali fondazioni, associazioni culturali, enti del Terzo settore senza scopo di lucro (individuati ai sensi dell’art. 4, comma 1, del D.lgs. n. 117/2017), imprese culturali, sociali e di comunità no profit (c.d. “imprese di comunità”). Il proponente singolo presenta la proposta e la realizza autonomamente, mentre il proponente capofila presenta la proposta avvalendosi del supporto di uno o più soggetti associati. Il proponente capofila, all’interno del partenariato, è l’unico diretto beneficiario del contributo ed è il solo responsabile della proposta nei confronti dell’Amministrazione, incluse le attività di monitoraggio e rendicontazione;
  • proponente associato, per il quale possono proporsi i soggetti pubblici o privati no profit dedicati alla cultura e radicati nel territorio (scuole e biblioteche di quartiere, dipartimenti universitari, enti di ricerca, enti locali, fondazioni, associazioni culturali, enti del Terzo settore senza scopo di lucro - individuati ai sensi dell’art. 4, comma 1, del D.lgs. n. 117/2017, imprese culturali, sociali e di comunità no profit - c.d. “imprese di comunità”). Il proponente associato supporta il proponente capofila nello svolgimento di alcune specifiche attività e può eventualmente gestire una quota minoritaria del contributo;
  • co-finanziatori di progetto, per il quale possono proporsi il proponente singolo, capofila, e/o associato che si impegnano a sostenere il progetto per mezzo di risorse proprie oppure un soggetto con personalità giuridica o fisica, pubblico o privato, che si impegna a erogare un contributo monetario per la realizzazione del programma. È possibile avvalersi dell’apporto di uno o più cofinanziatori, allegando alla proposta una lettera di impegno su carta intestata per ciascuno di essi. Il coinvolgimento di uno o più co-finanziatori avviene nel rispetto dei principi di parità di trattamento, non discriminazione, libera concorrenza, trasparenza e proporzionalità previsti dalla normativa UE e nazionale in materia di evidenza pubblica;
  • figure professionali esterne o interne alle organizzazioni proponenti con comprovata esperienza, quali ad esempio: architetti, mediatori culturali, paesaggisti, designer, artisti, registi, film-maker, fotografi, musicisti, performer, scrittori, storici dell’arte, videomaker, geografi, psicologi, sociologi, antropologi. Tali figure possono partecipare a più proposte e sono oggetto di valutazione da parte della Commissione.

Entità del contributo

La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 1.800.000 Euro. Il finanziamento erogabile per ciascuna proposta è fissato entro il limite massimo di 100.000 Euro IVA inclusa, nella misura massima dell’80% del costo ammissibile indicato nel quadro economico di progetto.

Link e Documenti

Pagina web per formulari e documenti

Bando

Si consiglia di consultare regolarmente il sito web ufficiale del bando per gli aggiornamenti e le informazioni addizionali.

Consigli degli esperti

Le domande potranno essere inviate dal 20/06/2024 al 31/07/2024

È molto importante leggere attentamente i criteri di valutazione adottati dall’Ente per valutare le proposte progettuali. La lettura preliminare dei criteri, infatti, ti consentirà di comprendere se il tuo progetto possiede le caratteristiche per aggiudicarsi il contributo. Nella fase di stesura del progetto, i criteri di valutazione rappresenteranno la tua guida per capire la lunghezza e l’importanza che sarà necessario dare ai singoli paragrafi della proposta progettuale. Si consiglia di prestare molta attenzione ai paragrafi che si riferiscono ai criteri di valutazione che hanno maggior punteggio, perché sono quelli su cui si baserà la valutazione del progetto (Cfr. art. 14, pag. 12 del bando).

Verifica con attenzione quali sono i costi ammissibili, cioè tutti quei costi che possiamo imputare nel budget di progetto (Cfr. art. 15, pag. 13 del bando).

Hai bisogno di maggiori informazioni? Contatta il seguente indirizzo e-mail: dg-cc.laboratoriocreativita@cultura.gov.it.

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