Un passo avanti: Idee innovative per il contrasto alla povertà educativa minorile

Scadenza: 14 dicembre 2018
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Programma/Ente di finanziamento

[ihc-hide-content ihc_mb_type="show" ihc_mb_who="2,3" ihc_mb_template="-1" ]Impresa sociale “Con i Bambini”

Soggetto Attuatore del ‘Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile’ Legge 28 dicembre 2015 n. 208 articolo 1, comma 392

Bando scaduto

Finalità

“Un passo avanti”. Idee innovative per il contrasto alla povertà educativa minorile è il quarto bando promosso dalla Fondazione Con i Bambini.

Si tratta di una nuova linea di intervento pensata per il sostegno di progetti, dal contenuto particolarmente innovativo che, coerentemente con l’obiettivo del Fondo, siano rivolti al contrasto della povertà educativa minorile nelle regioni italiane.

La povertà educativa, insidiosa quanto e più di quella economica, priva bambini e adolescenti della possibilità di apprendere e sperimentare, di scoprire le proprie capacità, sviluppare le proprie competenze, coltivare i propri talenti ed allargare le proprie aspirazioni. Si creano così le condizioni per lo sfruttamento precoce nel mercato del lavoro, per l’abbandono e la dispersione scolastica (nelle loro diverse manifestazioni), per fenomeni di bullismo e di violenza nelle relazioni tra pari. L’istituzione del Fondo costituisce un’importante sperimentazione per rendere operante una strategia complessiva nazionale, alimentata e ispirata dalle migliori esperienze territoriali, di lotta alla povertà educativa dei minori, con effetti di lungo periodo.

Interventi ammissibili

[ihc-hide-content ihc_mb_type="show" ihc_mb_who="2,3" ihc_mb_template="-1" ]Esistono certamente esperienze, ipotesi progettuali, programmi di intervento potenzialmente innovativi, in linea con la missione di contrasto alla povertà educativa minorile, ma non inquadrabili nei tre bandi già pubblicati. Al fine di promuovere tali opportunità, l’Impresa sociale ha destinato specifiche risorse da poter impiegare nella sperimentazione di interventi innovativi dal forte contenuto sociale, che possano anche favorire una collaborazione tra Enti del Terzo Settore, altri enti erogatori e altri soggetti, pubblici e privati, dei territori destinatari delle iniziative.

Il concetto di “innovatività” è difficilmente definibile in modo univoco, anche se, tenuto conto degli obiettivi del Fondo, sono da considerarsi innovativi gli interventi capaci di innescare processi inediti, generare nuove relazioni e fornire risposte originali per il contrasto alla povertà educativa minorile.

La nuova linea di intervento prevede due fasi.

Nel corso della I fase, per poter accedere ai contributi, occorre presentare all’Impresa sociale (attraverso il modello predisposto on line) una sintesi dell’idea che si intende realizzare in una (Graduatoria A) o più regioni italiane (Graduatoria B). Il proponente l’idea (“Soggetto Responsabile”) dovrà essere un Ente del Terzo Settore cui si applica il D. Lgs.117/2017 (c.d. “Codice del Terzo Settore”).

Per il resto, ciò che conta è l’idea.

L’Impresa sociale selezionerà le idee ritenute in linea con lo spirito dell’iniziativa, che dovranno essere, nel corso della II fase, convertite in progetti esecutivi attraverso la presentazione di un progetto più dettagliato e completo, da parte di una rete costituita da almeno 3 soggetti, di cui un Ente del Terzo Settore, in qualità di capofila, un ente incaricato della valutazione di impatto e un ulteriore partner.

Verranno selezionate le idee che, coerentemente con la tipologia di iniziativa intrapresa, proporranno modalità di intervento rispondenti a criteri di:

  • efficacia: cioè la capacità dell’intervento di produrre e/o ottenere pienamente l’effetto desiderato;
  • innovatività: cioè la capacità dell’intervento di ottenere esiti inediti e fornire risposte originali rispetto al territorio, al target, al processo, al servizio, alla metodologia applicata, all’integrazione pubblico-privato e/o al partenariato;
  • alto potenziale in termini di contrasto alla povertà educativa minorile, cioè la capacità dell’intervento di prevedere e dimostrare, già in fase previsionale, come le attività sviluppate e i processi attivati potranno incidere sulle situazioni di povertà educativa minorile che si intendono contrastare.

È auspicabile che le idee progettuali prevedano, fin dalla fase iniziale, la partecipazione attiva di diversi attori, anche al fine di identificare i bisogni dei territori e il contesto di intervento, come la scuola, le istituzioni pubbliche, soggetti del privato sociale o del mondo profit, ecc…, in un’ottica bottom up che favorisca processi di innovazione sociale e di rafforzamento della Comunità Educante.

Non saranno considerate ammissibili le idee che l’Impresa sociale, a suo insindacabile e inappellabile giudizio, riterrà:

- essere palesemente in contrasto con la missione del Fondo;
- prevedere contributi prevalentemente per il finanziamento di attività di studio e ricerca;
- prevedere contributi per la gestione ordinaria di attività usualmente svolte;
- prevedere unicamente il finanziamento di manifestazioni ed eventi;
- prevedere prevalentemente azioni di formazione professionale e/o il finanziamento di imprese profit;
- essere la mera riproposizione di interventi già presentati in risposta ai precedenti Bandi dell’Impresa sociale Con I Bambini.

A titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, saranno privilegiati interventi che siano sperimentali nella composizione del partenariato, o che prevedano l’impiego di metodologie operative nuove e/o di tecnologie avanzate, o che intervengano in contesti particolarmente deprivati...; nondimeno l’innovatività degli interventi può risiedere non solo nei prodotti e/o servizi erogati, ma anche nel processo che ne caratterizza la realizzazione. A tal proposito, ai proponenti sarà richiesto, oltre alla dettagliata descrizione delle competenze possedute e delle esperienze progettuali pregresse, di illustrare in modo esplicito il tipo di innovazione proposta (es. rispetto al target, al processo, al servizio, all’approccio educativo di riferimento e alla metodologia applicata, all’integrazione pubblico-privato e/o al sistema di governance), nonché di prefigurare i cambiamenti auspicati, comprensibili, riconoscibili e misurabili.

La durata delle iniziative potrà variare in base alla dimensione economica e territoriale degli interventi, ma non potrà comunque essere inferiore ai 24 mesi.

Chi può partecipare

[ihc-hide-content ihc_mb_type="show" ihc_mb_who="2,3" ihc_mb_template="-1" ]Possono presentare un’idea progettuale a valere sul presente bando solo gli Enti di Terzo Settore, cui si applica la vigente normativa del Codice del Terzo Settore (D. Lgs. 117/2017), all’art.4, comma 1, ossia: «le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore».

Per poter presentare un’idea progettuale, coerentemente con quanto stabilito dalla legge 117/2017 nell’art. 4, gli enti religiosi devono aver adottato un regolamento (in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata) per lo svolgimento delle attività di interesse generale e costituito un patrimonio destinato a tali attività con scritture contabili separate.

Non sono considerati Enti di Terzo Settore e, pertanto, non possono presentare un’idea progettuale: le amministrazioni pubbliche; le formazioni e le associazioni politiche; i sindacati; le associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche; le associazioni di datori di lavoro; gli enti sottoposti a direzione e coordinamento o controllati dai suddetti enti.

Entità del contributo

Risorse finanziarie disponibili: 70 milioni di euro, di cui 35 milioni di euro per la Graduatoria A e 35 milioni di euro per la Graduatoria B. I progetti della Graduatoria A potranno richiedere un contributo compreso tra i 250.000 e 1 milione di euro, mentre per quelli della Graduatoria B il contributo richiesto potrà variare da 1 a 3 milioni di euro. In II fase sarà richiesto al partenariato di contribuire alla copertura dei costi di progetto con una quota minima di cofinanziamento finanziario pari al 10% per la Graduatoria A e 15% per la Graduatoria B del costo complessivo del progetto.

Link e Documenti

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Consigli degli esperti

Solo per abbonatiClicca qui per vedere i piani di abbonamento [ihc-hide-content ihc_mb_type="show" ihc_mb_who="2,3" ihc_mb_template="-1" ]Per poter accedere ai contributi, occorre presentare all’Impresa sociale (attraverso il modello predisposto on line sulla piattaforma Chàiros) una sintetica idea del progetto che si intende realizzare, in una o più regioni italiane.
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