Il bando Europa Creativa per progetti di cooperazione europea è uno dei bandi più ambiti del programma europeo dedicato alla mobilità di opere e operatori culturali. Lo scorso 28 aprile l’EACEA ha pubblicato i
risultati della call 2017 . L’Italia, con ben 11 idee selezionate, è il Paese con il maggior numero di progetti su piccola scala finanziati in tutta Europa, seguita da Slovenia (7 progetti), Belgio, Spagna e Francia (6 progetti) e Germania (4 progetti), per un totale di 13 progetti aggiudicati, inclusi quelli di larga scala, con 46 organizzazioni culturali coinvolte tra capofila e partner. Davvero un ottimo risultato, precisamente il più alto d’Europa (Progetti di cooperazione europea - call 2017: online i risultati). Il bando Europa Creativa sulla cooperazione europea, nonostante tutto, continua a rappresentare una sfida fortemente competitiva, che offre l’opportunità a Enti pubblici e privati appartenenti ai CCS (Cultural and Creative sectors: architettura, archivi e biblioteche, artigianato artistico, beni culturali, design, festival, musica, arti dello spettacolo, editoria, radio e arti visive) di realizzare progetti sia su piccola scala (1 project leader + 2 partner partecipanti al programma) sia su larga scala (1 project leader + 5 partner partecipanti al programma). Proprio alla luce dei risultati ottenuti nell’ultima edizione, è utile prepararsi già in vista della pubblicazione del prossimo bando, atteso orientativamente per l’autunno. A fornirci interessanti spunti di riflessione e consigli è il
Creative Europe Desk Italia, che lo scorso 19 aprile ha organizzato a Roma in collaborazione con Federculture un interessante infoday sul programma, dedicando ampio spazio ai progetti di cooperazione europea.
Quali sono le priorità del bando Europa Creativa?
- Mobilità transnazionale
- Audience Development
- Capacity building
- Mobilità transanazionale… non significa solo scambio o gemellaggio tra Paesi!
La mobilità transnazionale di opere culturali e creative, artisti e operatori culturali e creativi è finalizzata a promuovere la cooperazione culturale, il dialogo interculturale, la comprensione della diversità culturale e l’inclusione sociale. Un progetto, per essere ritenuto valido, deve
sviluppare una concreta strategia di mobilità transnazionale, che vada al di là del mero scambio o gemellaggio tra Paesi, valutata in base ai risultati che si intendono ottenere, ad esempio:
capacity building agli operatori culturali coinvolti nel progetto per lavorare in un’ottica transnazionale; creazione e produzione; raggiungimento di nuovi pubblici; accesso a nuovi mercati; opportunità di lavoro per nuovi artisti; creazione di opportunità di networking; ampliamento delle competenze professionali e training.
Cosa si intende per audience development?
Con l’espressione “audience development” si indica quel processo strategico e dinamico di allargamento e diversificazione del pubblico e di miglioramento delle condizioni complessive di fruizione. Secondo la definizione dell’Arts Council of England,
l’AD descrive attività che permettono di soddisfare i bisogni dei pubblici esistenti e potenziali, che aiutano le organizzazioni culturali a sviluppare relazioni durature con il pubblico. Può includere aspetti di
marketing, programmazione, educazione, customer care e distribuzione. L’Audience agency, invece, definisce l’AD come l’approccio pianificato di un’intera organizzazione per estendere il raggio e la natura delle relazioni con il pubblico. Aiuta le organizzazioni culturali a raggiungere la propria mission, bilanciando scopi sociali, finanziari e ambizioni creative.
Quali strategie bisogna adottare per raggiungere un nuovo pubblico?
- analizziamo i diversi pubblici da raggiungere: centrali, occasionali, potenziali (open to persuasion ed excluded) e il non-pubblico (resistors, rejectors e hard to reach);
- il pubblico deve essere considerato un interlocutore attivo da consultare o per lo meno coinvolgere nella pianificazione e creazione dell’offerta culturale (OMC Report 2012). L’offerta va adeguata ai bisogni del pubblico;
- il digital può essere considerato un acceleratore dell’AD, ma da solo non è sufficiente. Il contenuto culturale e artistico resta pur sempre l’elemento chiave per sviluppare strategie di AD ed ampliare l’offerta culturale;
- creiamo interesse attraverso l’educazione;
- le pari opportunità di accesso alla cultura possono essere favorite tramite l’identificazione dei gruppi sottorappresentati e la costruzione di programmi e iniziative finalizzati ad aumentare la loro partecipazione, attraverso la rimozione delle barriere esistenti, siano esse tangibili (fisiche, economiche e geografiche) o intangibili (sociali, culturali, psicologiche, percettive)
Aiutare gli operatori culturali a sviluppare le loro competenze e a internazionalizzare le loro carriere. Come?
- digitalizzazione
- creazione di nuovi modelli di business culturale
- istruzione e formazione
Alcuni
esempi di “new business model”:
- implementare le competenze degli operatori culturali nel management culturale
- sviluppare e distribuire training specifici sul crowdfunding per il settore culturale attraverso workshop a livello internazionale
- sviluppare piattaforme per artisti emergenti per produrre o distribuire le loro opere a livello europeo
- creazione di incubatori culturali
- Il capacity building deve essere finalizzato a migliorare le competenze degli operatori culturali e creativi, stimolando nuove opportunità professionali, tenendo sempre in considerazione la dimensione artistica e culturale (i contenuti).
Cosa vuole la Commissione europea? Progetti che:
- facciano ricerca sull’audience development
- applichino modelli di segmentazione del pubblico
- favoriscano l’innovazione e il cambiamento (ripensare le industrie culturali e le istituzioni)
- monitorino i progressi
- offrano training per lo staff
- prevedano figure specifiche sull’audience development nello staff
- prevedano processi di co-creazione e co-produzione con una chiara strategia di audience development
- promuovano la mobilità con forte strategia AD
- prevedano il connubio AD - nuove tecnologie (innovazione)
- prevedano il connubio capacity building - AD
- prevedano l’accesso per categorie svantaggiate
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Fonte:
Creative Europe Desk Italia,"Progetti di cooperazione europea - call 2017: online i risultati" e Presentazione di Marzia Santone - Creative Europe Desk Italia tenutasi il 19 Aprile 2017 a Roma. Si precisa che l'unica fonte ufficiale sulla pubblicazione delle call nell'ambito del programma Europa Creativa, sotto-programma Cultura è il Creative Europe Desk Italia, cui si fa espressa menzione nel testo e a cui si rimanda per approfondimenti.