Come emerge da un rapporto di
Save the Children, in Italia il numero di
bambini ed adolescenti costretti a vivere in condizioni di povertà assoluta - impossibilitati ad accedere a un paniere minimo di beni e servizi - è passato negli ultimi 5 anni da 500 mila (2007) a oltre 1 milione (2012), con un incremento del 30% soltanto nell'ultimo anno analizzato. Prendendo poi in considerazione l'
AROPE, l’indicatore utilizzato in Europa per analizzare il rischio di povertà economica e di esclusione sociale,
si può attribuire questa condizione a ben il 34% dei bambini e adolescenti italiani, una delle percentuali più alte registrate nell’Unione Europea. Seguendo l'approccio multidimensionale alla povertà, la dimensione economica restituisce un quadro riduttivo del fenomeno, in particolare con riferimento alla povertà minorile. Infatti
l'educazione, l'apprendimento e lo sviluppo cognitivo sono elementi che incidono nella definizione di povertà minorile poiché pregiudicando il rendimento scolastico, privano i bambini dell’opportunità di costruirsi un futuro. A questo scopo è stato istituito il
Fondo per il Contrasto della Povertà educativa Minorile, che sostiene gli interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.
Il Fondo di contrasto della povertà educativa minorile
Il Fondo di contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 su proposta dell’Acri (l'organizzazione che rappresenta le Casse di Risparmio Spa e le Fondazioni di Origine Bancaria) ed è stato realizzato grazie ad un
accordo con il Governo italiano, che lo ha inserito nella Legge di Stabilità, in via sperimentale, per il triennio 2016/2018.
La sua gestione è regolata da un Protocollo d'Intesa firmato tra Governo e fondazioni bancarie, le quali alimentano la dotazione del fondo con uno stanziamento di
120 milioni l’anno per il triennio considerato; alle fondazioni è riconosciuto un contributo, sotto forma di credito d'imposta, pari al 75% dei versamenti. Per l’istituzione del fondo, la Legge di Stabilità ha previsto uno stanziamento di
100 milioni per ogni anno di sperimentazione. L’operatività del Fondo è stata assegnata all’impresa sociale
Con i Bambini per l’assegnazione delle risorse tramite bandi, una società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla
Fondazione Con il Sud.
Iniziative in cofinanziamento
Il Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo ha deciso, per la programmazione 2017, di sperimentare una nuova formula di finanziamento, quella delle “
Iniziative in cofinanziamento”
con un duplice obiettivo:
- attrarre risorse supplementari per perseguire gli obiettivi del Fondo
- favorire un positivo confronto con le esperienze di altri soggetti e massimizzare l’impatto di tutte le iniziative a favore delle opportunità educative in Italia.
Per i progetti in cofinanziamento, il Fondo mette a disposizione risorse fino a un massimo di 10 milioni di euro. L'avviso relativo alle iniziative di cofinanziamento prevede 2 fasi, vediamole nel dettaglio.
La Fase 1: il cofinanziatore e l’idea progettuale
In questa 1° fase i
soggetti cofinanziatori che intendono avviare un percorso di collaborazione con l’Impresa Sociale CON I BAMBINI, al fine di promuovere e sostenere progetti per il contrasto della povertà educativa minorile, possono proporre un'
idea progettuale. Questa deve riguardare sperimentazioni relative al tema del contrasto della povertà educativa minorile, a favore di
bambini e ragazzi di una o più fasce d’età tra gli 0 e i 17 anni. CON I BAMBINI metterà a disposizione
fino ad un massimo del 50% delle risorse finanziarie complessivamente previste per gli interventi, sostenendone la realizzazione con un contributo minimo di 250.000 euro e fino ad un massimo di 1.500.000 euro. I soggetti cofinanziatori (fino a un massimo di 2) dovranno sostenere il progetto proposto con un contributo pari ad almeno il 50% del valore del progetto stesso.
Le idee progettuali possono essere inviate entro e non oltre le ore 13:00 del 28 giugno 2018. Laddove selezionata, CON I BAMBINI e il soggetto cofinanziatore metteranno a punto una
progettazione di massima dell’idea di intervento.
La Fase 2: la scelta del soggetto attuatore
La 2° fase prevede la
scelta dei soggetti attuatori appartenenti al Terzo settore in qualità di capofila di partnership più ampie, designati attraverso
bandi dedicati ad evidenza pubblica o attraverso
percorsi di progettazione partecipata. La partnership avrà il compito di sviluppare una proposta progettuale esecutiva partendo dalla progettazione di massima messa a punto da Con i bambini sociale e dal soggetto cofinanziatore. Saranno selezionate le proposte che più di altre prevedono:
- una strategia di intervento chiara e organica;
- azioni coerenti con le finalità generali del Fondo e aderenti al contesto di riferimento;
- il coinvolgimento nella partnership di competenze e di esperienze adeguate alla realizzazione degli interventi;
- adeguate indicazioni in merito alla sostenibilità e continuità degli interventi da realizzare;
- modalità e strumenti efficaci di monitoraggio e valutazione dei risultati attesi.
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