Calcolo ad alte prestazioni, intelligenza artificiale, cybersicurezza, competenze digitali avanzate. Il futuro è digitale, l'Europa lo sa e lo dice chiaramente nella nuova programmazione 2021-2017. Ma ad oggi un'analisi sulla strategia europea in termini di digitalizzazione economica e sulla situazione italiana derivante dal rapporto DESI e OCSE mostra una situazione in stallo che frena la crescita digitale in modo organico.
Il futuro è digitale, ormai è chiaro
Il mondo raccoglie ogni giorno una quantità di informazioni digitali sempre più vasta e in maniera sempre più rapida. E' naturalmente impensabile che questo cambiamento di paradigma dell'informazione non abbia alcuna ripercussione economica; è un boom che sta stravolgendo interi settori, dal commercio all’editoria, dalla pubblicità alla musica. Così come la rivoluzione Industriale portò ad un cambiamento senza precedenti nell'economia, innescando un processo di meccanizzazione di molteplici settori, la rivoluzione digitale in atto s'intreccia sempre più spesso con i processi economici tradizionali: più
velocità,
semplicità,
meno distanze, costi di realizzazione sempre più bassi e qualità sempre più alta. L’Unione Europea ha messo al centro della sua agenda un piano di digitalizzazione "
Europa Digitale", uno spazio commerciale potenzialmente più produttivo: servizi di pagamento di più facile utilizzo, più affidabili e competitivi, investimenti nelle connessioni veloci a banda larga e fatturazione elettronica comune. L'agenda digitale è una delle sette iniziative già individuate nella più ampia strategia di Europa 2020, che punta alla crescita, intelligente, sostenibile e solidale dell’Unione. La trasformazione digitale, scrive l’Ocse, si sta sviluppando su due grandi pilastri:
digitalizzazione e
interconnessione. Le nostre comunicazioni, lo scambio di informazioni, foto, video, testi, sono già digitali, un cambiamento radicale e totale dal 2007 in poi, anno dell’introduzione nel mercato del primo smartphone. E questo avviene grazie ad infrastrutture che consentono al mondo intero di scambiarsi informazioni, e quindi dati. Eppure secondo il
DESI 2018 - indicatore della Commissione Europea che misura il livello di attuazione dell’Agenda Digitale di tutti gli Stati membri - gli effetti delle politiche avviate dalla Commissione per un
unico grande mercato digitale stentano ancora a vedersi.
Il digitale in Italia? La situazione attuale
In un contesto in cui l’Europa è tagliata fuori dalla classifica delle prime 20 aziende internet per capitalizzazione, tutte statunitensi o cinesi, l’Italia rimane comunque indietro, ferma al 25° posto su 28 Paesi nel punteggio DESI (
Rapporto sull'Italia). Anche il
Rapporto Ocse digital economy Outlook 2017, un documento che esamina le opportunità offerte dalle nuove tecnologie nei 34 Stati Membri, sottolinea i pochi i progressi fatti soprattutto su alcune grandi questioni, come la diffusione della
banda larga e l’utilizzo del
cloud computing. L’utilizzo delle tecnologie digitali è in aumento, ma è ancora distribuito in modo diseguale tra i Paesi e i gruppi sociali, soprattutto in riferimento al collegamento internet da mobile, all’e-commerce e alle operazioni bancarie online. Le persone anziane e meno istruite sono quelle che rimangono più indietro e
mancano le competenze digitali ( (DESI 2018: il 43% degli europei non possiede ancora competenze digitali di base; in Italia la percentuale sale al 56%).
Europa digitale 2021-2027
Alla luce di questo quadro immobile, rimane comunque prioritario per l'Europa attuare urgentemente investimenti nella digitalizzazione con cambiamenti più strutturali e coraggiosi. Non poteva quindi mancare tra le nuove proposte di finanziamento dell'UE una
nuova Europa digitale con un bilancio di 9,2 miliardi di euro. Parliamo di una
trasformazione digitale basata sui risultati necessaria per creare le infrastrutture, sostenere la diffusione e il rafforzamento delle capacità, che, a loro volta, forniranno input alla ricerca futura nel settore dell'intelligenza artificiale, della robotica, del calcolo ad alte prestazioni e dei big data. Tra i pilastri principali, l'investimento a favore dei cittadini europei affinchè acquisiscano le
competenze digitali avanzate necessarie per sfruttare al massimo i vantaggi offerti dalle sfide del digitale. La proposta di bilancio post 2020 della Commissione europea prevede anche il programma "
Orizzonte Europa" che avrà il compito di fornire investimenti essenziali per mantenere e rafforzare la ricerca e l'innovazione nelle tecnologie digitali di prossima generazione. Leggi anche: