Buone news dall'Europa. Innalzati i fondi europei a favore del programma Erasmus+ e Horizon 2020 per progetti di ricerca. La crescita di un paese deriva dalla capacità di generare e attrarre investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione. E l'Italia non è di certo rinomata per essere in prima linea in tal senso, anzi. La
spesa italiana in ricerca e sviluppo è pari all'1,3% del prodotto interno lordo, segno della difficoltà che ha il nostro paese nel contribuire ad una solida crescita basata sull'innovazione.
Una chiara direzione arriva però dall'Europa: più investimenti per giovani e ricerca. La Commissione per il Bilancio UE ha innalzato i fondi europei a favore del
programma Erasmus+ con
più di 362 milioni di euro e investito ulteriormente nel programma
Horizon 2020, che sostiene progetti di ricerca e innovazione, aggiungendo
256,9 milioni di euro. Complessivamente sono previsti
investimenti per oltre 149 miliardi di euro mettendo al centro clima, ricerca, lotta alla disoccupazione giovanile. Certo, il successo di un progetto dipenderà sempre dal coordinamento di tutti gli attori e dalla verifica della presenza positiva di criteri quali: impatto; trasferibilità; innovazione; sostenibilità; comunicazione; gestione finanziaria. Risulta evidente però, rispetto al passato, la necessità di mettere in campo azioni coordinate ed efficienti che dimostrino, anche sulla scia di programmi che funzionano e che hanno funzionato, come i fondi europei allocati siano stati ben impiegati in quanto
generatori di innovazione e qualità.
IL PROGETTO RUNNING TOWARDS THE JOB COME BUONA PRASSI DI ERASMUS+
Running towards the Job è un esempio di successo di
mobilità transnazionale VET finanziata in Erasmus+ nel 2014 e promossa da un Consorzio di Istituti professionali che comprende una rete di più di 60 Istituti Tecnici e Professionali provenienti da diverse regioni italiane e parte dalle reali necessità espresse dal mondo del lavoro. Il gruppo di progetto si è, in tal senso, avvalso dell'esperienza acquisita in questi ultimi anni gestendo sia progetti di mobilità, sia di trasferimento di innovazione.
L'obiettivo principale?La creazione di un percorso che, attraverso l'esperienza di mobilità promuovesse l'attivazione delle competenze personali, maggiormente richieste dal mercato del lavoro, anche europeo. Coinvolti 106 studenti delle scuole associate provenienti dal IV° e V° anno, tra cui 4 disabili ed alcuni studenti stranieri. L'elemento vincente del progetto è dipeso senza dubbio dalla
solida partnership che ha coinvolto, oltre il Consorzio, organizzazioni educative e formative strettamente connesse con il mondo del lavoro di Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. In secondo luogo fondamentali è stato:
- il dialogo costante;
- la definizione del livello di competenze da acquisire e degli obiettivi di apprendimento da perseguire;
- la condivisione ed utilizzo dei documenti e degli strumenti di valutazione da utilizzare;
- la raccolta di feedback degli allievi sulla loro esperienza in azienda.
Previsti due step:
PRIMO- preparazione interna ed esterna alle scuole di origine;
- mobilità all'estero di 21 giorni con un inserimento lavorativo.
SECONDO- piano di lavoro-placement personalizzato in imprese collegate con l’ambito di studi di ciascun partecipante;
- riflessione e documentazione dell’esperienza che ha reso i beneficiari consapevoli di ciò che è stato sviluppato/appreso in termini di nuove competenze, conoscenze e abilità.
RISULTATI I risultati per i beneficiari sono stati collegati alla dimensione personale, incrementando la loro capacità di scelta e di apprendimento attraverso l'esperienza, per renderli in grado di affrontare un mercato del lavoro sempre più globale. Per quanto riguarda le società ospitanti, l'accoglienza di tirocinanti stranieri ha migliorato la tendenza a ricevere tali soggetti, perché sono migliorate le procedure di accoglienza, orientamento e valutazione. Benefici a lungo termine sono costituiti dall'
incremento della predisposizione dei giovani ad effettuare una mobilità lavorativa al di fuori del proprio paese, per agevolare il loro accesso al mercato del lavoro. Leggi anche: