L’euro è stato introdotto all’inizio del 1999, prima come moneta elettronica per il settore bancario e per i pagamenti, e 3 anni dopo come banconote e monete fisiche, con vantaggi sia per le aziende che per le persone nell’UE.
La moneta unica ha portato con sé la facilitazione nella comparazione dei prezzi, negli acquisti nei paesi UE, ma anche la possibilità di viaggiare con meno problemi e di risparmiare con una moneta stabile. Quest’ultima ha inoltre creato nuove opportunità per le aziende, eliminando gli ostacoli legati ai costi e all’incertezza delle fluttuazioni dei tassi di cambio.
Attualmente l’euro è la moneta ufficiale di 19 paesi e riveste un importante ruolo a livello internazionale: nel 2017 è stato usato per il 36% dei pagamenti internazionali, secondo solo al dollaro statunitense (usato per il 40% dei pagamenti).
Un sondaggio dell’Eurobarometro del novembre 2018 ha mostrato un livello record di sostegno per la moneta unica nella zona euro. La maggioranza degli intervistati, il 74% di loro, è a favore dell’euro nell’UE, mentre il 64% crede che l’euro sia una cosa buona per il proprio paese.
L’euro è fondamentale per l’Unione economica e monetaria dell’UE e, dopo la crisi finanziaria del 2008, le istituzioni europee si sono impegnate per rendere più forte la coordinazione all’interno di questa zona. Le misure adottate includono l’introduzione del , un ciclo annuale di revisione dei piani economici e di bilancio dei paesi UE, il lancio della supervisione singola delle maggiori banche della zona euro da parte della Banca Centrale Europea (BCE) e l’approccio comune per la liquidazione delle banche in fallimento.
Il Parlamento europeo ha celebrato il 20° anniversario dell’euro con una cerimonia che si è tenuta a Strasburgo il 15 gennaio e che ha ospitato inoltre una mostra sull’euro nella sede di Strasburgo durante la sessione plenaria.