Ampio consenso del Parlamento per la nuova Commissione Europea guidata da Ursula Von Der Leyen che durante le votazioni di mercoledì 27 novembre, ha ottenuto la fiducia con 461 voti a favore, 157 contro e 89 astenuti.
L’esecutivo guidato dall’ex ministra della Difesa tedesca parte con un consenso superiore rispetto al predecessore Jean-Claude Juncker che nel 2014 ottenne 422 voti a favore, 250 contrari e 47 astenuti.
Il prossimo step sarà un breve passaggio formale al Consiglio europeo e poi, dal 1° dicembre, entrerà in carica il primo esecutivo europeo guidato da una donna.
Prima dello scrutinio, Ursula Von Der Leyen ha pronunciato un discorso nel quale ha ricordato le sue priorità di azione: cambiamenti climatici, digitale, migrazione e industria.
Sul fronte economico, la nuova Commissione vorrebbe fare leva sulla sensibilità ambientale per rilanciare l’economia, promuovere nuovi investimenti sostenibili e utilizzare i margini concessi dal Patto di Stabilità.
La neo-eletta ha in mente di presentare a breve un piano da 1.000 miliardi di euro, un Green New Deal che "ci aiuterà a ridurre le emissioni e favorire la creazione di posti di lavoro", al fine di creare una nuova politica industriale europea realmente federale e non più intesa come mera somma di politiche nazionali.
Riguardo la digitalizzazione, uno dei temi principali che guiderà i prossimi cinque anni, la neo Presidente elenca alcuni punti sui quali gli Stati membri saranno necessariamente chiamati a collaborare:
Per poter raggiungere risultati positivi, la Presidente fa riferimento alla necessità di investimento dichiarando: “Per anni abbiamo investito meno in innovazione rispetto ai nostri competitor. Questo è un enorme handicap per la nostra competitività e la nostra capacità di guidare questa trasformazione”.
Per questo motivo il nuovo budget europeo deve essere modernizzato per superare le sfide che ci attendono. Anche i capitali privati sono fondamentali e per questo - afferma von der Leyen - "è necessario completare sia l'Unione dei mercati dei capitali che l’Unione bancaria per rendere il nostro sistema finanziario più forte e più resistente.”