Dal 7 gennaio è aperta l’ultima call del programma europeo di cooperazione territoriale
URBACT III. Con una dotazione di 96,3 milioni di euro, il bando finanzierà fino a 23 Action Planning Network, reti transnazionali composte da 7-10 città, che dovranno aiutare le amministrazioni locali a trovare soluzioni comuni per affrontare le sfide urbane attraverso lo scambio di esperienze e di buone pratiche. Le sfide che le città europee sono chiamate a gestire in questo nuovo millennio – povertà, disoccupazione, migrazioni, digitalizzazione, per citarne solo alcune – stanno spingendo gli enti locali a
rivedere i propri modelli di governance e a promuovere un maggiore coinvolgimento degli altri enti non pubblici e degli stakeholder nella definizione e implementazione delle politiche urbane, secondo un
approccio integrato e, soprattutto, partecipato.
UN MODELLO DI SVILUPPO INTEGRATO E SOSTENIBILE
Dal 2002 ad oggi oltre 1000 città europee hanno sperimentato, grazie al programma URBACT, l’importanza e l’utilità della cooperazione territoriale, del networking e del trasferimento di buone pratiche per raggiungere un modello di sviluppo urbano integrato e sostenibile. Le reti di città sono uno dei principali strumenti con i quali opera URBACT e si dividono in 3 categorie principali:
- Action Planning Networks rivolte a comuni che vogliono sviluppare insieme un piano d’azione integrato per le loro città;
- Transfer Networks, per i comuni che intendono trasferire modelli e prassi in altri contesti urbani;
- Implementation networks per tutte quelle città che hanno già sviluppato un piano d’azione integrato, ma cercano soluzioni comuni alle principali sfide che devono affrontare nella realizzazione concreta delle loro strategie.
Il
bando 2019 finanzia reti di città per lo sviluppo di piani d’azione integrati (Action Planning Networks), in linea con la strategia Europa 2020, con gli obiettivi di sviluppo della politica di Coesione e con le finalità dell’Agenda urbana dell’Unione. In particolare, i progetti presentati dovranno contribuire a:
- rafforzare ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione;
- sostenere un’economia a basse emissioni di carbonio;
- proteggere l’ambiente e promuovere l’efficienza energetica;
- dare impulso all'occupazione e favorire la mobilità;
- promuovere l’inclusione sociale e la lotta alla povertà.
Le reti dovranno essere composte da un minimo di 7 ad un massimo di 10 città. I progetti dovranno essere realizzati nell'arco di 30 mesi, suddivisi in due fasi: nella prima, della durata di 6 mesi, le reti saranno impegnate nello sviluppo delle attività da realizzare. La seconda fase (24 mesi) sarà, invece, dedicata all'implementazione delle politiche e alla condivisione delle conoscenze.
Ciascun Network riceverà un finanziamento complessivo, a copertura delle fasi 1 e 2, fino ad un massimo di €750.000. Per la fase 1 sono ammissibili spese fino a €150.000 per ogni progetto presentato. Il tasso di co-finanziamento, erogato tramite il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR), varia in relazione al tipo di partner, fino ad un massimo dell'85% dei costi ammissibili per gli enti che provengono dai Paesi UE meno sviluppati.
La scadenza per presentare le proposte della prima fase è fissata al 17 aprile 2019; i risultati saranno resi noti a giugno e l’avvio dei progetti è previsto nel mese di settembre.
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