Non arrecare un danno significativo all'ambiente: il PNRR all'insegna del rispetto e della tutela dell'ecosistema. Cosa significa? Il dispositivo di Ripresa e Resilienza (RFF) stabilisce che tutte le misure che rientrano nel Piano per la Ripresa e la Resilienza debbano soddisfare il principio del DNSH, rispettando determinati criteri per garantire la tutela dell'ambiente.
Ciò vuol dire che l'accesso ai finanziamenti del RFF è condizionato dal fatto che i Piani Nazionali rispettino la conformità al DNSH; ma non solo, almeno il 37% delle risorse complessive del Piano devono essere destinate alla transizione verde e alla mitigazione dei cambiamenti climatici, compresa la biodiversità. Ma in cosa consiste il DNSH e cosa prevede?
Con l’acronimo DSNH si fa riferimento al principio del Do No Significant Harm che prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente: la conformità a questo principio è requisito fondamentale per accedere ai finanziamenti al dispositivo del RRF, pilastro centrale di Next Generation EU.
Il DNSH si basa su quanto specificato nella "Tassonomia per la finanza sostenibile", adottata con lo scopo di promuovere gli investimenti del settore privato in progetti verdi e sostenibili, contribuendo a realizzare gli obiettivi del Green Deal. Grande attenzione è data, quindi, alla questione ambientale: oltre ad essere un vincolo di accesso ai fondi, è compito degli Stati membri dimostrare il rispetto dei criteri del principio.
Nello specifico, il Regolamento Tassonomia stabilisce delle condizioni generali che un'attività economica deve soddisfare per potersi qualificare come ecosostenibile. Nel presentare un progetto, quindi, quali domande deve porsi un’azienda o un'amministrazione per ottenere un finanziamento?
Il Regolamento individua sei obiettivi ambientali per determinare come ogni attività economica possa contribuire alla tutela dell'ecosistema:
In quest'ottica, è chiaro come il principio DNSH costituisca uno degli strumenti fondamentali per garantire che i Piani di ripresa e resilienza di ciascuno Stato promuovano misure che sostengano concretamente il contrasto al cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale.
Tutti i progetti e le riforme nell’ambito del PNRR sono stati valutati considerando i criteri del principio. Facendo una stima degli effetti a lungo termine sugli effetti diretti e indiretti attesi, sono stati individuati quattro scenari possibili:
Sono stati anche definiti due approcci per la valutazione DNSH: un approccio semplificato (adottato se, per un singolo obiettivo, l'intervento è classificabile in uno dei primi tre scenari) e un’analisi approfondita (per investimenti e riforme che riguardano settori che presentano un rischio maggiore di danno ambientale; la stessa analisi si è resa necessaria per gli interventi che mirano a fornire un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici).
Uno strumento utile alle Amministrazioni titolari delle misure PNRR e ai soggetti attuatori è la Guida operativa per il rispetto del principio di non arrecare danno significativo all’ambiente (cd. DNSH). Il documento fornisce indicazioni sui requisiti tassonomici, sulla normativa corrispondente e sugli elementi utili per documentare il rispetto dei requisiti DNSH. La guida si compone di:
Per accedere ai finanziamenti previsti per le misure del PNRR sarà necessario dimostrare il soddisfacimento dei criteri del principio DNSH indicati nelle specifiche schede tecniche applicabili. Si dovrà, quindi, garantire la conformità al principio lungo tutto il percorso di realizzazione degli investimenti e delle riforme del PNR: dalla progettazione (ex-ante) all'attuazione, fino al monitoraggio e rendicontazione dei risultati (ex-post).
Sul sito di Italia Domani sono a disposizione le risposte alle domande più frequenti riguardo il DNSH, quesiti di carattere generale sull'applicazione del principio.