Nell'epoca della transizione tecnologica e della digitalizzazione che l’Italia si è ripromessa di portare avanti con il PNRR, si inserisce l'iniziativa del Fondo per la Repubblica Digitale di sostenere progetti per accrescere le competenze digitali del Paese. Oltre alla pubblicazione di due bandi, il Fondo avvia una collaborazione con Rai per la trasmissione di “Skillz”, il programma dedicato alle competenze digitali del futuro.
Il digitale unisce, non divide. Da questa premessa muove il Fondo per la Repubblica Digitale che intende promuovere un’educazione digitale che possa condurre al cambiamento e migliorare i corrispondenti indicatori del DESI della Commissione europea: in Italia sono 26 milioni le persone senza competenze digitali di base. Si tratta del 54% della popolazione tra i 16 e i 74 anni, rispetto al 46% della media Ue.
Al via quindi, la collaborazione tra Rai – Radiotelevisione Italiana e il Fondo per la Repubblica Digitale per "Skillz". In partenza il prossimo 19 dicembre, il programma nasce con l'obiettivo di creare un contenuto di valore e di qualità per tutti coloro che vogliano scoprire quali sono le competenze digitali necessarie per il lavoro del futuro.
Il Fondo ha scelto di collaborare con la Rai per dare vita ad nuovo format televisivo che possa ispirare i giovani a imparare e accrescere le proprie competenze: «crescita significa futuro e competenze significano lavoro», come dichiarato da Francesco Profumo, Presidente di Acri e Vice Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale.
Quando si parla di "competenze digitali" si fa riferimento ad un ambito in continua evoluzione e cambiamento: quelle che erano considerate digital skills soltanto pochi anni fa, oggi sono completamente superate e hanno fatto spazio ad altre, perché le richieste del mercato e le tecnologie continuano a cambiare in tutti i campi, dalla pubblica amministrazione al privato, dalle PMI e alle grandi imprese.
Quando si è iniziato a parlare di competenze digitali? Una delle prime volte in cui l’espressione ha fatto la comparsa in un contesto ufficiale è stato nel 2006 in occasione della pubblicazione della Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio sulle competenze essenziali per "la realizzazione o lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l'occupazione".
Una seconda definizione è arrivata nel 2017, quando l'Agenzia per l'Italia digitale, (AGID) ha suddiviso le competenze digitali in tre livelli:
Dal 2017 a oggi, le competenze digitali sono diventate indispensabili non solo perché caratterizzano le nuove professioni, ma perché possederle significa far rimanere al passo con i tempi le professioni "tradizionali". Il mercato del lavoro deve rispondere alle esigenze di innovazione tecnologica e, nell'ambito degli obiettivi di digitalizzazione prefissati dal PNRR, il Fondo per la Repubblica digitale, si impegna a investire sulle persone e sulla loro formazione, coinvolgendo lavoratori ma anche persone disoccupate e attive.
E lo fa anche con il lancio di un format televisivo che avrà la capacità di intercettare un target più ampio: tramite "Skillz" diverse generazioni si ritroveranno a scoprire e approfondire quelle che sono le competenze digitali di oggi e quelle del futuro, aprendo nuovi orizzonti di conoscenza, favorendo curiosità e comprensione di un nuovo mercato del lavoro, digitale e innovativo.