Le PMI italiane che hanno svolto la Fase 2 dello SME Instrument hanno raccolto importanti finanziamenti di avviamento e sono cresciute esponenzialmente in pochissimo tempo. Oggi sono tra le realtà più promettenti e richieste a livello mondiale. In questo articolo, e nei prossimi, saranno esposti alcuni tra i progetti vincenti più importanti degli ultimi due anni.
Greenrail, Dianax e Cogisen sono solo alcune delle start-up/PMI che sono riuscite ad aggiudicarsi un ghiotto finanziamento da parte della Commissione Europea.
Numeri alti per un paese innovativo come l’Italia. Ma la strada verso lo SME Instrument non è priva di ostacoli. Infatti,
si tratta di uno dei bandi più difficili in cui solo il 5% dei progetti presentati riceve un finanziamento. Devi avere una certa solidità societaria per aggiudicartelo. Inoltre,
è necessaria un’ottima conoscenza del sistema del finanziamento delle PMI e di come presentare un’idea vincente. Per questo e molto altro ancora si rimanda ai
corsi e ai
pacchetti in tema di PMI. Quindi, senza ulteriore indugio, analizziamo i progetti italiani vincitori dello SME Instrument più innovativi.
I CASI DI SUCCESSO ITALIANI DELLO SME INTRUMENT
IL PROGETTO GREENRAIL
La start up GreenRail Group è forse l’esempio più calzante di
sostenibilità, crescita ed innovazione. Infatti, chi poteva immaginare in quel febbraio 2015 quando la GreenRail Group vinse a fatica la Fase 1 dello SME Instrument che nel 2018 avrebbe ricevuto una
commessa da 75 milioni di dollari dagli Stati Uniti? Ma andiamo per gradi. La GreenRail Group nasce nel 2012 grazie a Giovanni De Lisi, fondatore e attuale CEO. Nei primi anni ha ricevuto alcuni finanziamenti tra cui: 100.000 € euro per la vittoria del bando “Edison Pulse” e 50.000 € da Regione Lombardia tramite l’iniziativa “StartCup”. È quindi arrivata
la prova dello SME Instrument, con il finanziamento (vinto al terzo tentativo) della fase 1 da 50.000 €. Il progetto GreenRail si inserisce nel filone “Ricerca per l'innovazione nelle piccole imprese nel settore dei trasporti”. L’iniziale studio di fattibilità, attraverso la fase 1 dello SME Instrument, si è concluso nel luglio 2015 dopo i 6 mesi di rito. L’idea è quella di introdurre nel mercato una
traversa ferroviaria innovativa e sostenibile, in grado di rivoluzionare il settore del trasporto ferroviario.
INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ
Le sue principali caratteristiche sono proprio innovazione e sostenibilità. Infatti, attraverso una nuova composizione della traversa ferroviaria il progetto mira non solo a superare i punti deboli della tecnologia precedente. Ma soprattutto mira a
creare qualcosa di ultraresistente e che generi doppiamente energia. Quindi sia l’energia recuperata dai materiali di composizione che quella generata dal suo utilizzo.
Punto fondamentale è il valore aggiunto per l’Unione Europea. Esso è infatti uno dei principali criteri di valutazione di un progetto SME. GreenRail prevede di ridurre notevolmente i gas serra prodotti dai trasporti (60% in meno entro il 2050) e l’inquinamento acustico. Ambizione e innovazione due parole chiave per l’Europa.
LA FASE 2 DEL PROGETTO
Altro parola chiave per uno SME Instrument è
salvaguardare l’ambiente. Il progetto nella sua fase 2 si propone di essere “la soluzione più ecologica per il settore ferroviario”. E ne ha ragione da vendere. Oltre alla traversa GreenRail Basic l'azienda ha pianificato ulteriori attività di R&S per GreenRail Solar, GreenRail LinkBox e GreenRail Piezo. La prima può trasformare ogni km di linea in un campo fotovoltaico in grado di produrre da 150 kWh a 600 kWh. La seconda integra anche sistemi di trasmissione dati per la sicurezza e le telecomunicazioni. Mentre la terza produce energia in grado di alimentare sistemi integrati per l'analisi e la diagnostica della linea ferroviaria. Il bilancio totale del progetto è di 3.272.624 €, di cui 2.290.836 finanziati dall’UE. Il progetto terminerà la seconda fase a fine settembre 2018 e la GreenRail ha già creato un proprio mercato fecondo.
LA MAXI-COMMESSA AMERICANA E IL PARTENARIATO
A dicembre 2017 è arrivato il primo cliente per GreenRail Group. Si tratta di
SafePower, società creata da imprenditori e investitori statunitensi appositamente per produrre e commercializzare i prodotti GreenRail inizialmente in cinque stati. L’accordo prevede la concessione di licenza del brevetto e del marchio, trasferimento di know-how, progettazione e fornitura degli impianti industriali per un totale di
26 milioni di euro, che salgono a 75 milioni tenendo conto delle royalties ottenute sulle future vendite. Cifre astronomiche per la (ormai ex) piccola start up romana. Inoltre, il mercato potenziale negli Stati Uniti è ampio. Sono stati infatti stimati tra i 15 e i 25 milioni di traverse all’anno per la sola manutenzione della rete esistente, che saliranno a 100 milioni tenendo conto degli investimenti futuri. Intanto a fine dicembre aprirà un nuovo impianto a Chicago, che produrrà circa 600.000 traverse all’anno. Il CEO Giovanni De Lisi ha ribadito che
GreenRail ha avuto bisogno di ben tre tentativi prima di accedere allo SME Instrument. Inoltre, ha spiegato che “alla fine a convincere la giuria credo sia stata la compagine di partner che abbiamo unito attorno a noi: come ad esempio PoliHub, l’Università di Torino e il Cnr, oltre a tutti quei centri di ricerca che lavoreranno insieme a noi.” In fin dei conti per eccellere in questo campo è necessaria una fitta rete di contatti. Quindi,
costruite meticolosamente il vostro partenariato intorno alla vostra idea progettuale e starete già a tre quarti dell’obiettivo di vincere un finanziamento dello SME Instrument.