Chi decide di avviare una
startup spesso non pensa alle fondazioni come una opportunità di finanziamento. Eppure, è in aumento il numero delle fondazioni d’impresa (ossia quelle fondazioni che fanno capo ad aziende private) che sostengono l’avvio e lo sviluppo di
progetti imprenditoriali giovanili. Si tratta soprattutto di progetti con una forte vocazione sociale, ma non sono trascurabili i programmi d’intervento rivolti anche a startup ad alto contenuto tecnologico. È quanto emerge da un’
indagine condotta nel 2015 da 8 Fondazioni d’impresa coordinate dalla Fondazione Bracco nell'ambito del progetto
Fondazioni d’impresa per i giovani: come far crescere il vivaio.
I risultati dell'indagine
Tra il 2011 e il 2014, secondo i risultati della ricerca, sono stati erogati quasi
49 milioni di euro, pari a circa un terzo dei finanziamenti complessivi stanziati dalle fondazioni nello stesso periodo, per l’avvio e la realizzazione di progetti imprenditoriali che hanno coinvolto 56 mila giovani. L’analisi mette in luce i punti di forza e di debolezza degli interventi finora realizzati. Tra le potenzialità evidenziate riveste particolare interesse lo sviluppo di
nuove forme di finanziamento. Accanto alle erogazioni dirette, che continuano ad essere la forma di sovvenzione più utilizzata (48,7 milioni di euro), le Fondazioni censite hanno sviluppato attraverso il
crowdfunding nuove forme di finanziamento, con un effetto-leva sull'attivazione di ulteriori risorse. Il potenziale è alto, ma restano ancora molte criticità; per affrontarle occorre superare la frammentazione delle iniziative, imparare a misurare i risultati, abituarsi a dare visibilità ai progetti, come evidenzia questo specchietto: [caption id="attachment_705" align="aligncenter" width="575"]
Fondazioni d’impresa per i giovani: come far crescere il vivaio (2015)[/caption]
Quali sono le fondazioni che sostengono le startup d’impresa?
Su un totale di 184 progetti censiti,
35 riguardano l’avvio di startup e l’imprenditorialità giovanile attraverso finanziamenti e servizi di
mentoring in ambiti generalmente trascurati (ricerca scientifica, arte e cultura, sport, agricoltura, artigianato tessile, ristorazione, marketing territoriale). Le risorse erogate vanno da un minimo di 3 mila euro di premi a contributi tra i 100 mila e 1 milione di euro per progetti più strutturati di incubazione e creazione di spazi/strumenti complessi a sostegno dell’imprenditorialità giovanile.
Vediamo ora alcune delle fondazioni che finanziano progetti di sostegno alle startup:
Fondazione Italiana Accenture sostiene diverse
Call for Ideas: ha animato
Women for Expo – Progetti delle donne, concorso per startup femminili con una premio riservato alle under 35;
A new social wave, riservato alle idee innovative di impresa sociale;
Share in action, focalizzato sulla sharing economy;
Ecopreneur, iniziativa rivolta a studenti-imprenditori tra i 16 e i 19 anni interessati all’ambiente;
Localpreneur, per lo sviluppo locale;
Globalpreneur, con un occhio ai mercati globali;
Sodalitas Challenge, per idee sostenibili di under 35;
Legalità in azione, idee e soluzioni per la legalità.
Fondazione Vodafone Italia promuove soprattutto
imprese a vocazione sociale. In questo ambito ha finanziato, ad esempio,
Made in Goel-Cangiari, un progetto che valorizza filiere d’alta moda in zone a forte penetrazione mafiosa, e
Taglieria Ambrosiana, una scuola bottega di taglio e lavorazione delle pietre dure semipreziose per la formazione professionale di minori a forte rischio di esclusione sociale.
UniCredit Foundation ha favorito
creazione d’impresa sociale, tra cui
Impronte sociali, un intervento che prevede l’erogazione di voucher per lo startup d’impresa con finalità sociali;
Libere Terre Joniche, con l’obiettivo di favorire la costituzione di una cooperativa sociale su beni confiscati alla mafia,
The Hub Milano SI Camp, un social
innovation camp di due giorni con l’obiettivo di dare avvio a progetti che abbiano un alto potenziale d’impatto sociale, ambientale o culturale.
Enel Cuore Onlus ha finanziato le dotazioni strutturali necessarie all’
avvio di imprese sociali come
Donne, integrazione e periferie (progetto di creazione di tre nuove imprese sociali nel quartiere di Forcella di Napoli);
Fiori di Zagara, un laboratorio di smistamento e confezionamento di agrumi in provincia di Reggio Calabria;
Casa delle Arti e dei Mestieri, laboratori artigianali per il recupero di vecchi mestieri della tradizione campana e il coinvolgimento di giovani provenienti dai quartieri più disagiati della città di Napoli.
La Fondazione De Agostini ha appoggiato la Cooperativa Pane e Signore, che recupera terreni incolti e commercializza i prodotti attraverso un proprio punto vendita e due negozi del territorio. Sostiene, inoltre, Gustolab e Altrostampo, due laboratori che offrono impiego a giovani con disagi di diversa natura.
Incubazione e accelerazione
Anche se l’ambito sociale è sicuramente quello prioritario, in alcuni casi le Fondazioni offrono veri e propri percorsi di incubazione e accelerazione per startup nel settore ricerca e sviluppo, ICT e ambiente. Fra questi citiamo il
Programma Ego della Fondazione Ericsson, nato nel 2004 con l’obiettivo di fornire
opportunità di crescita e di sviluppo a nuove iniziative imprenditoriali nel settore delle comunicazioni e delle sue applicazioni; la
Fondazione Filarete propone percorsi di incubazione per imprese in fase di startup nel settore salute, biomateriali e tecnologie avanzate; la
Fondazione Bracco ha lanciato il concorso
Start To Be Circular dedicato all'economia circolare. Le Fondazioni, dunque, possono rappresentare una
opportunità di finanziamento di grande interesse, soprattutto in un’ottica di integrazione con altri strumenti, programmi e risorse disponibili a livello regionale, nazionale ed europeo.
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